Rossetti Archive Textual Transcription

Document Title: A cosa fatta già non val pentère
Author: Cecco Angiolieri
Date of Composition: 1290-1295 (?)
Type of Manuscript: fair copy
Scribe: DGR

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Manuscript Addition: X
Editorial Description: X added in pencil in upper right
Manuscript Addition: 7
Editorial Description: added in pencil below X in upper right
  • A cosa fatta già non val pentère,
  • Nè dicer poi, così vorrei aver fatto:
  • Che sendo dietro poco può valere,
  • Però s'avvezza l' uomo innanzi tratto.
  • E quando l' uomo comincia a cadere,
  • Se non torna in süo stato di ratto:
  • Perch' io non seppi tal via tenere,
  • Che là onde mi prude, sì mi gratto.
  • Io son caduto, e non posso levarmi;
  • 10 Non ho nel mondo parente sì stretto
  • Che mi porgesse man per sostentarmi.
  • Or non tenete a beffe questo detto,
  • Chè così piaccia alla mia donna aitarmi,
  • Come non fu giammai sì ver sonetto.
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Manuscript Addition: 10
Editorial Description: 10 added in pencil in upper right
Manuscript Addition: X
Editorial Description: X added in pencil in upper left
Note: DGR copied but never translated this sonnet.
  • Io vorrei innanzi in grazia ritornare
  • Di quella donna che m 'ha insignoria
  • Com' io fui già, ch'io non vorrie trovare
  • Un fiume che menass' oro tuttavia.
  • Che non e cuor che potessi pensare
  • Quanta allegrezza sarebbe la mia.
  • E or sanza il suo amor mi pure stare
  • Come colui che alla morte s'avvia.
  • Avvegna ch' ed ei m'è ben investito
  • 10Ch' io medesmo la colpa io me n' abbo,
  • Poi ch' io non fo vendetta del marito;
  • Che le fa peggio che a me non fa il babbo:
  • Perch' io dolente non sia impoverito,
  • Ch' udendo 'l dir, sì me ne rido e gabbo.
Electronic Archive Edition: 1
Copyright: Published with permission of Iziko Museums of Cape Town