Rossetti Archive Textual Transcription

Document Title: Poeti del primo secolo della lingua italiana in due volumi raccolti
Author: Lodovico Valeriani (editor)
Author: Urbano Lampredi (editor)
Date of publication: 1816
Edition: 1
Volume: 1

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page: [i]
SCRITTORI

DEL PRIMO SECOLO

TOMO PRIMO




page: [ii]
Note: Blank page.
page: [iii]
Editorial Note (page ornament): Publishers' ornament depicting a hinged box with a crank, possibly representing a hand-organ, surmounted by a banner with the motto Il piu bel fior ne coglie
POETI

DEL PRIMO SECOLO

DELLA

LINGUA ITALIANA


IN DUE VOLUMI RACCOLTI





FIRENZE

1816

.

Transcription Gap: pages iv-x (not translated by DGR)
page: 1
RIME ANTICHE

DI VINCENZODETTO CIULLO

D'ALCAMO
Note: Anno 1250.
AMANTE E MADONNA
Note: Impressa in forma assolutamente inintelligibile, e tronca di assai versi, dall'Allacci.
AM.
  • Rosa fresca aulentissima,
  • Ch'appari in ver l'estat,
  • Le donne te disiano
  • Pulzelle e maritate:
  • Traemi d'este focora,
  • Se t'este a bolontate;
  • Perchè non aio abento notte e dia
  • Pensando pur di voi, Madonna mia.
MAD.
  • Se di meve trabagliati,
  • 10Follìa lo ti fa fare.
  • Lo mar potresti arrompere
  • Avanti a semenare,
  • L'abete d'esto secolo
  • page: 2
  • Tutto quanto assembrare.
  • Avere me non poteria esto monno;
  • Avanti li cavelli m'arritonno.
AM.
  • Se li cavelli artonniti,
  • Avanti foss'io morto;
  • Cà i'si mi perderìa
  • 20Lo solazzo e diporto.
  • Quando ci passo e veioti,
  • Rosa fresca dell'orto,
  • Bono conforto donimi tutt'ore,
  • Poniamo che s'aggiunga il nostro amore.
MAD.
  • Che il nostro amore aggiungasi
  • Non boglio m'attalenti.
  • Se ci ti trova paremo
  • Cogli altri miei parenti,
  • Guarda non t'arricolgano
  • 30Questi forti correnti.
  • page: 3
  • Como ti seppe bono la venuta,
  • Consiglio che ti guardi alla partuta.
AM.
  • Se i tuoi parenti trovanmi,
  • E che mi posson fari?
  • Una difesa mettoci
  • Di dumilia agostari;
  • Non mi toccarà patreto
  • Per quanto avere ha'n Bari.
  • Viva lo'mperadore, grazi'a Deo;
  • 40Intendi, bella, quel che ti dich'eo.
MAD.
  • Tu me non lasci vivere
  • Nè sera, nè mattino.
  • Donna mi son di perperi,
  • D'auro massa amotino.
  • Se tanto aver donassimi,
  • Quanto ha lo Saladino,
  • E per aggiunta quant'ha lo Soldano,
  • Toccareme no poterìa la mano.
page: 4
AM.
  • Molto sono le femine,
  • 50Ch'hanno dura la testa,
  • E l'uomo con parabole
  • Le dimina e ammodesta;
  • Tanto intorno percacciale
  • Sinchè l'ha in sua podesta.
  • Femina d'uomo non si può tenere:
  • Guardati, bella, pur di ripentere.
MAD.
  • Ch'eo me ne pentesse?
  • Davanti foss'io auccisa,
  • Ch'a nulla bona femina
  • 60Per me fosse riprisa.
  • A sera ci passasti,
  • Correndo alla distisa:
  • A questi ti riposa canzoneri;
  • Le tue paraole a me non piaccion gueri.
page: 5
AM.
  • Quante sono le sciantora,
  • Che m'hai mise allo core!
  • E solo pur pensandoci
  • Latr'i'quando vo fore.
  • Femina d'esto secolo
  • 70Non amai tanto ancore,
  • Quant'amo te, rosa invidiata:
  • Ben credo che mi fosti distinata.
MAD.
  • Se distinata fosseti,
  • Caderìa delle altezze;
  • Chè male messe forano
  • In te le mie bellezze,
  • Se tutto addivenissemi,
  • Tagliaràmi le trezze,
  • E con Suore m'arrendo a una magione
  • 80Avanti che mi tocchin le persone.
AM.
  • Se tu con Suore arrenditi,
  • Donna, col viso aèro
  • page: 6
  • Allo Mostero vengoci
  • E tengomi al Mostero.
  • Per tanta prova vincerti
  • Faràlo volontiero:
  • Con teco stao la sera e lo mattino:
  • Mi sogno ch'io ti tenga al mio dimino.
MAD.
  • Oimè tapina misera,
  • 90Com'ho reo distinato!
  • Geso Cristo, l'altissimo
  • Del core me'aitato,
  • Concepistimi a abbatterre
  • In nomo blestiemato.
  • Cerca la terra, ch'este grande assai,
  • Chìu bella donna di me troverai.
AM.
  • Cercat'aio Calabria,
  • Toscana, e Lombardia,
  • Puglia, Costantinopoli,
  • 100Genoa, Pisa, Soria,
  • La Magna, e Babilonia,
  • Tutta la Barberia;
  • page: 7
  • Donna non trovai in tanti paesi;
  • Onde sovrana di mene te presi.
MAD.
  • Poi tanto trabagliastiti
  • Faccioti meo pregheri,
  • Che tu vadi, addomandimi
  • A mia mare e a mon peri,
  • Se dare mi ti degnano
  • 110Menami allo Mosteri;
  • E sposami davanti dell'Avvento,
  • E poi farò lo tuo comandamento.
AM.
  • Di cìo che dici, vitama,
  • Niente non ti bale;
  • Cà delle tue parabole
  • Fatto n'ho ponti e scale:
  • Penne pensasti mettere,
  • Son ricadute l'ale;
  • E dato t'aio la bolta sottana;
  • 120Dunque, se puoi, tieniti villana.
page: 8
MAD.
  • In paura non mettermi
  • Di nullo manganello;
  • I'stommi nella grolia
  • D'esto forte castello;
  • Prezzo le tue parabole
  • Men che d'uno zittello.
  • Se tu non levi e vattine di quaci,
  • Se tu ci fossi morto, ben mi chiaci.
AM.
  • Dunque vorresti, vitama,
  • 130Cà per te foss'eo strutto?
  • Se morto essere debboci,
  • Od intagliato tutto,
  • Di quaci non mi movera
  • Se non aio dello frutto,
  • Lo quale stae nello tuo giardino;
  • Disìolo la sera e lo mattino.
MAD.
  • Di quel frutto non abbero
  • Conti, nè Cavalieri.
  • Molto lo disiano
  • page: 9
  • 140Marchesi e Giustizieri;
  • Avere non ne pottero
  • Gir onde molto feri.
  • Intendi bene ciò che boglio dire;
  • Men este di mill'onze lo tuo avire.
AM.
  • Molti son li garofani,
  • Che a casata mandai.
  • Bella, non dispregiaremi,
  • Se avanti non m'assai.
  • Se vento è in proda, e girati,
  • 150E giungeti alle prai,
  • A rimembrare t'hai este parole,
  • Cà di esta animella assai mi duole.
MAD.
  • Macára, se dolesseti,
  • Che cadesse angosciato;
  • La gente ce accorressono
  • Da traverso e da lato;
  • Tutt'a meve dicessono:
  • page: 10
  • Accorri esto malnato:
  • Non ti diguàra porgere la mano,
  • 160Per quanto avere ha'l Papa e lo Soldano.
AM.
  • Dio lo volesse, vitama,
  • Cà te fos'morto in casa.
  • L'arma n'anderia consola;
  • Cade notte, pantasa
  • La gente ti chiamàrano
  • Oi periura malvasa,
  • Ch'hai morto l'uomo in casata. Traita,
  • Dammi uno colpo, levami la vita.
MAD.
  • Se tu non levi, e vattine
  • 170Colla maledizione,
  • Li frati miei ti trovano,
  • Dentro questa magione,
  • Bello mio socio, giuroti,
  • Perdici la persone
  • page: 11
  • Ch'a mene se'venuto a sermonare;
  • Parente a Amico non t'ave ad aitare.
.
  • A mene non aitano
  • Amici nè parente;
  • Istranio me son, carama,
  • 180Infra esta bona gente;
  • Or fa un anno, vitama,
  • Ch'entrata mi se'in mente;
  • Dic'anno, ti vestisti lo traiuto;
  • Bella, da quello giorno son feruto.
MAD.
  • Ahi tanto innamorastiti
  • Giù dallo traìto,
  • Come se fosse porpora,
  • Iscarlatto o sciamito!
  • Se all'Evangelie giurimi,
  • 190Che mi si'a marito,
  • Avere me non poterà esto monno;
  • Avanti in mare gittomi al profonno.
AM.
  • Se tu nel mare gittiti,
  • Donna cortese e fina,
  • Direto mi ti misero
  • page: 12
  • Per tutta la marina:
  • Poi che annegasseti
  • Trovarèti all'arina,
  • Solo per questa cosa ad impretare:
  • 200Con teco m'aio a giungere o'mpiccare.
MAD.
  • Segnomi in Padre e in Figlio
  • Ed in Santo Matteo.
  • So che non se'to eretico,
  • O figlio di Giudeo;
  • E cotali parabole
  • Non udii dire anch'eo.
  • Cà, mortasi la femina, allo'ntutto
  • Perdesi lo sabore e lo disdutto.
AM.
  • Bene lo saccio, carama,
  • 210Altro non posso fare,
  • Se chisso non accomplimi
  • Lassone lo cantare;
  • Farlo, mia donna, piacciati,
  • Chè bene lo puoi fare.
  • page: 13
  • Ancora to non m'ami, molto t'amo;
  • Sì m'hai preso, com'è lo pesce all'amo.
MAD.
  • Saccio che m'ami, ed amoti
  • Di core paladino:
  • Levati suso e vattine,
  • 220Tornaci allo mattino.
  • Se ciò, che dico, facimi,
  • Di bon cor t'amo e fino.
  • Chisso ben t'imprometto, e senza faglia
  • Te'la mia fede, che m'hai in tua baglia.
AM.
  • Per ciò che dici, carama,
  • Niente non mi movo.
  • Innanti prendi, e scannami,
  • Tolli esto cortel nuovo.
  • Esto fatto far puotesi
  • 230Innanti scalfi un uovo.
  • Ahi compli mio talento, amica bella,
  • Chè l'arma con lo core mi s'infella.
MAD.
  • Ben saccio l'arma doleti,
  • page: 14
  • Com'uomo ch'ave arsura.
  • Esto fatto non potesi
  • Per null'altra misura:
  • Se non all'Evangelie,
  • Che mo ti dico, giura
  • Avere me non puoi in tua podesta;
  • 240Innanti prendi, e tagliami la testa.
AD.
  • L'Evangelie, carama,
  • Che io le porto in sino,
  • Allo Mostero presile,
  • Non ci era lo patrino;
  • Sora esto libro giuroti,
  • Mai non ti vegno mino.
  • Ah compli mio talento in caritate,
  • Chè l'arma me ne sta in sottilitate.
MAD.
  • Meo Sire, poi giurastimi,
  • 250Eo tutta quanta incendo:
  • Sono alla tua presenzia,
  • Da voi non mi difendo.
  • S'eo menespreso abbiti,
  • page: 15
    Note: Large initial T that begins Folcachieri poem is followed by a misprinted capital U as the second letter of the first word.
  • Mercè, a voi m'arrendo.
  • Allo letto ne gimo alla bon'ora,
  • Chè chissa cosa n'è data in ventura.

DI FOLCACHIERO DE'FOLCACHIERI

CAVALIER SENESE.
Note: Anno 1206.
Note: Impressa nella raccolta dell'Allacci.
  • Tutto lo mondo vive sanza guerra
  • Ed io pace non posso aver neiente.
  • O Deo, come faraggio!
  • O Deo, come sostenemi la terra!
  • E'par ch'io viva in noia della gente:
  • Ogni uomo m'è salvaggio:
  • Non paiono li fiori
  • Per me com'già soleano,
  • E gli augei per amori
  • 10Dolci versi faceano agli albori.
  • E quando veggio gli altri Cavalieri
  • Arme portare e d'amore parlando,
  • Ed io tutto mi doglio:
  • Sollazzo m'è tornato in pensieri;
  • La gente mi riguardano parlando,
  • S'io sono quello, che essere soglio.
  • page: 16
  • Non so ciò ch'io mi sia,
  • Nè so perchè m'avvene
  • Forte la vita mia:
  • 20Tornato m'è lo bene in dolori.
  • Ben credo, ch'eo finisco, e n'ho'ncomenza
  • E lo mio male non porìa contare,
  • Nè le pene ch'io sento.
  • Li drappi di vestir non mi s'agienza,
  • Nè bono non mi sa lo manicare,
  • Così vivo in tormento,
  • Nè so onde fuggire,
  • Nè a cui m'accomandare:
  • Convenemi soffrire
  • 30Tutte le pene amare in dolzori.
  • Eo credo bene, che l'Amore sia,
  • Altro Deo non m'ha già a giudicare,
  • Così crudelemente.
  • Chè l'Amor è di tale signoria,
  • Che le due parti a sè vuole tirare,
  • E'l terzo è della gente.
  • A Dio per ben servire
  • S'io ragione trovasse,
  • page: 17
    Sig. Tom. I. 2
  • Non doverìa fallire
  • 40A lui così ch'i'amasse per cori.
  • Dolce Madonna, poich'eo mi moraggio,
  • Non troverai chi s'abbia in te servire
  • Tutta sua volontate;
  • Ch'unque non volli, nè vo', nè vorraggio
  • Se non di tutto a fare a piacere
  • Alla vostra amistate.
  • Mercè di me vi prenda,
  • Che non mi sfidi amando:
  • Vostra grazia discenda,
  • 50Però ch'eo ardo e incendo da fori.

page: 18
DI LODOVICO DELLA VERNACCIA
Note: Anno 1200.
Note: Impresso dal Crescimbeni mei Commentarj della Volgar Poesia.

  • Se'l subietto preclaro, o Cittadini,
  • Dell'atto nostro ambizioso e onesto
  • Volete immaginar, chiosando il testo,
  • Non vi parrà che noi siamo fantini?
  • S'alli nostri accidenti ed intestini
  • Casi ripenserete, con modesto
  • Aspetto inchinerete il cor molesto;
  • Fien radicati al cor in duri spini.
  • Quando ragion corregge li difetti
  • 10Del diverso inimico; e lor conturba
  • Non della spada il trionfar posarse,
  • Ma imbratta con forza e'sensi eretti,
  • Se vuole usar contra la falsa turba,
  • Solo la spada vuol magnificarse.

Transcription Gap: pages 18-19 (not translated by DGR)
page: 19
DI SAN FRANCESCO D'ASSISI
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 20-29 (not translated by DGR)
page: 30
Cristo
Editorial Note: This poem is a cantica.
  • Ordina quest'amore, o tu che m'ami:
  • Non è virtù senz'ordine trovata:
  • Poichè trovare tanto tu me abbrami,
  • Sia la mente con virtù rinovata.
  • A me amare voglio, che tu chiami
  • La caritate, quale sia ordinata.
  • Arbore si è provata
  • Per l'ordine del frutto,
  • Lo qual dimostra tutto
  • 10D'ogni cosa il valore.
  • Tutte le cose, che aio create
  • Sì son fatte con numero e mensura,
  • Ed al lor fine son tutte ordinate;
  • Conservansi per ordin in valura:
  • E molto più ancora caritate
  • Sì è ordinata nella sua natura.
  • Or como per calura,
  • Alma tu se'mpazzita?
  • For d'ordin tu se'uscita;
  • 20Non t'è freno el fervore?
Transcription Gap: pages 31-53 (not translated by DGR)
page: 54
DI FEDERIGO II. IMPERADORE
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 54-55 (not translated by DGR)
page: 55
Transcription Gap: beginning of page (not translated by DGR)

  • Di dolor mi conviene cantare
  • Com'altr'uom per allegranza;
  • Ch'io non lo so dimostrare
  • Lo male, ch'i'ho, per sembianza
  • In cantando lo voglio contare
  • A tutta gente, e dare dottanza;
  • page: 56
  • E dico, oimè tapino!
  • Di colei, cui sono al chino,
  • Di sospirar mai non rifino
  • 10Della rosa fronzuta
  • Diventerò pellegrino;
  • Ch'io l'aggio così perduta.
  • Perduta non voglio che sia,
  • Nè di questo secolo gita,
  • Ma l'uomo, che l'ha in balía
  • Da tutte gioie l'ha partita.
  • E pens'a ciascuna dia
  • Lo giorno, che fui partita,
  • Non fuss'eo nata nel mondo.
  • 20Ciascun giorno, che m'appressa,
  • Sospiro ed aggrondo.
  • Al mondo non foss'eo nata,
  • Chè a tal marito son data
  • Che d'amore non mette cura.
  • Nel mondo non foss'eo nata
  • Femina con ria ventura,
  • Chè a tal marito son data,
  • Che d'amare non mette cura.
  • Se m'allegro alcuna fiata,
  • 30Tutto'l giorno sto in paura
  • Però ch'io non sia veduta
  • Da così sozza paruta:
  • Incautamente sono battuta.
  • page: 57
  • Non fore chi dicere, basta:
  • Se Dio del Cielo non m'aiuta
  • Morta sono a guasta.
  • Dio del Cielo, tu che lo sai,
  • Or mi dona il tuo conforto:
  • Del peggiore, che sia giammai,
  • 40Vengiami; il vedess'io morto
  • Con pene e dolori assai,
  • Poi ne saría a buon porto;
  • Chè io ne saría gaudente;
  • A tutto lo mio vivente;
  • Piangerialo infra la gente,
  • E batteriami a mano,
  • Poi diria infra la mia mente,
  • Lodo Dio sovrano.
  • Sovrano Dio, or tu che'l sai,
  • 50Gran mestiero mi fa ch'io pianga
  • D'un cattivo, ch'io pigliai.
  • Non mi vale chiave nè stanga
  • Semprechè mi tiene in guai,
  • Che nel mondo più non rimanga.
  • A ciascuno della magione
  • Si ranuzza il suo sermone,
  • page: 58
  • Che guardin bene la prigione,
  • Che io non n'esca fore,
  • Sì ardente è lo foco
  • 60Che m'arde infra lo core.
  • Voglio che l'amore mio canti,
  • Di bella Druda si vanti,
  • Di mio amore vo che s'amanti,
  • E portine ghirlanda:
  • Ch'io farò tanti sembianti,
  • Quanti Amore comanda.

Transcription Gap: pages 59-68 (not translated by DGR)
page: 69
DI GUIDO GUINICELLI
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 70-90 (not translated by DGR)
page: 91
Note: Impressa nelle Rime Antiche.
  • Al cor gentil ripara sempre Amore,
  • Come l'augello in selva alla verdura
  • Ne fe'Amor, anti che gentil core,
  • Nè gentil cor, anti che Amor, Natura
  • Chè adesso com'fu il Sole
  • Sì tosto lo splendore fu lucente,
  • Ne fu davanti il Sole.
  • E prende Amore in gentilezza loco,
  • Così propriamente,
  • 10Come calore in clarità di foco.
  • Foco d'amore in gentil cor s'apprende,
  • Come virtute in pietra preziosa;
  • Chè dalla stella valor non discende,
  • Anzi che il Sol la faccia gentil cosa;
  • Poi che n'ha tratto fuore
  • Per sua forza lo Sol ciò che li è vile
  • La Stella i dà valore.
  • Così lo cor, ch'è fatto da natura
  • Schietto, puro, e gentile,
  • 20Donna, a guisa di stella, lo innamora.
  • Amor per tal ragion sta in cor gentile,
  • Per qual lo foco in cima del doppiero.
  • page: 92
  • Isplende al suo diletto, chiar, sottile;
  • Non li staria altrimenti; tanto è fero.
  • Così prava natura
  • Ricontra Amor, come fa l'acqua il foco
  • Caldo per la freddura.
  • Amore in gentil cor prende rivera,
  • Per suo consimel loco,
  • 30Com'diamante del ferro in la miniera.
  • Fere lo Sol lo fango tutto'l giorno;
  • Vile riman, nè il Sol perde colore;
  • Dice nom altier; gentil per schiatta torno;
  • Lui sembro al fango, al Sol gentil valore:
  • Chè non de'dare uom fe
  • Che gentilezza sia fuor di coraggio
  • In degnità di Re,
  • Se da virtute non ha gentil core;
  • Com'acqua porta raggio;
  • 40Ma il Ciel riten le stelle e lo splendore.
  • Splende in la intelligenzia dello Cielo
  • Deo Creator, più ch'a'nostr'occhi il Sole
  • Ella intende'l suo fattor oltra'l velo;
  • E'l Ciel, a lui vogliendo obedir, cole
  • E consegue al primero
  • Del giusto Dio beato compimento,
  • page: 93
  • Così dar dovrìa il vero
  • La bella Donna, che negli occhi splende,
  • Del suo gentil talento
  • 50A chi amar da lei mai non disprende.
  • Donna, Dio mi dirà, che presumisti?
  • Stando l'anima mia a lui davanti;
  • Lo ciel passasti, e in fino a me venisti
  • E desti in vano amor me per sembianti;
  • Chè a me convien la laude
  • E alla Reina del reame degno,
  • Per cui cessa ogne fraude.
  • Dir li potrò: tenea d'Angel sembianza,
  • Che fusse del tuo regno;
  • 60Non mi fu fallo, se in lei posi amanza.

Note: Impressa nella Scelta di Rime Antiche pubblicate in Firenze

dal chiarissimo Sig. Abate Luigi Fiacchi.
  • Tegno di folle impresa, allo ver dire,
  • Chi s'abbandona ver troppo possente,
  • Sì come gli occhi miei, che fer rismire
  • In ver di quelli della più avvenente.
  • Che sol per lor son vinti
  • page: 94
  • Senza ch'altre bellezze lor dien forza,
  • Ch'a ciò far sono spinti:
  • Sì come gran baronìa di signore;
  • Quando vuole usar forza
  • 10Tutta s'appresta in donarli valore.
  • Di sì forte valor lo colpo venne,
  • Che gli occhi nol ritenner di neente,
  • Ma passò dentr'al cor, che lo sostenne,
  • E sentissi piagato duramente;
  • E poi gli rendè pace,
  • Sì come troppo aggravata cosa,
  • Che pons'in letto e giace,
  • Ed ella non si cura di neente,
  • Ma vassen disdegnosa
  • 20Che si vede alta e bella ed avvenente.
  • Ben si può tener alta quanto vuole;
  • Chè la più bella donna è che si trove;
  • Ed infra l'altre par lucente sole,
  • E falle disparere a tutte pruove:
  • Chè in lei enno adornezze
  • Gentilezze, savere, e bel parlare,
  • E compiute bellezze;
  • Tutto valor in lei par che si metta.
  • Posso in breve contare:
  • 30Madonna è delle donne gioia eletta.
  • Ben è gioia eletta da vedere,
  • Quando appare infra l'altre più adorna,
  • page: 95
  • Che tutta la rivera fa lucere,
  • E ciò, che l'è d'in cerchio, allegro torna.
  • La notte, se apparisce,
  • Come di giorno ìl sol, rende splendore,
  • Cosi l'aerc sclarisce
  • Onde il giorno ne porta grande inveggia,
  • Ch'ei solo have il chiarore,
  • 40Ed or la notte egualmente lampeggia.
  • Amor m'ha dato a Madonna servire:
  • O voglia io o non voglia, così este;
  • Nè saccio certo ben ragion vedere
  • Di come sia caduto a'ste tempeste.
  • Da lui non ho sembiante,
  • Ed ella non mi fa vista amorosa,
  • Perch'eo divenga amante,
  • Se non per dritta forza di valore,
  • Che la renda gioiosa
  • 50Onde mi piace morir per suo amore.
Transcription Gap: pages 96-99 (not translated by DGR)
page: 100

  • Chi vedesse a Lucia un var cappuzzo
  • In co'tenere, e come la sta gente,
  • Non ha uom di qua in terra d'Abruzzo,
  • Che non innamorasse coralmente.
  • Par Sirolina, figliuola d'un Tuzzo
  • Della Magna o di Francia veramente:
  • E non si batte co'di serpe muzzo,
  • Come fa lo meo cor sì spessamente
  • Di prender lei a forza oltre a suo grato,
  • 10E basciarle la bocca e'l bel visaggio,
  • E gli occhi suo'ch'en due fiamme di fuoco.
  • Ma pentomi però che m'ho pensato,
  • Ch'esto fatto porrìa portar dannaggio,
  • Ch'altrui dispiacerìa forse non poco.

Transcription Gap: page 101 (not translated by DGR)
page: 102
Note: Impressa nella scelta di Rime Antiche pubblicate

in Firenze.

  • Pure a pensar mi par gran maraviglia,
  • Come l'umana gente è sì smarrita,
  • Che largamente questo mondo piglia,
  • Come regnasse qui senza finita.
  • E d'adagiarsi ciascun s'assottiglia,
  • Come non fusse mai più altra vita;
  • Poi vien la morte e ogni cosa scompiglia,
  • E tutta sua'ntenzion li vien fallita.
  • E sempre vede l'un l'altro morire,
  • 10E vede ch'ogni cosa muta stato,
  • E non si sa il meschino rinvenire.
  • E però credo, solo che il peccato
  • Acceca l'uomo, e sì lo fa finire,
  • Che vive come pecora nel prato.

Transcription Gap: pages 103-110 (not translated by DGR)
page: 111
Note: Impresso nelle Rime Antiche, e nella Bella Mano.

  • Io vo'del ver la mia donna lodare,
  • E rassembrarla alla rosa ed al giglio.
  • Più che stella Diana splender pare,
  • E ciò, che lassù è bello, a lei somiglio.
  • Verdi rivere a lei rassembro, e l'a're
  • Tutt'è color di fior giallo e vermiglio,
  • Oro, ed argento, e ricche gio'preclare,
  • Medesmo Amor per lei raffina miglio.
  • Passa per via sì adorna e gentile,
  • 10Ch'abbassa orgoglio a cui dona salute,
  • E fal di nostra fe', se non la crede.
  • E non la può appressar uom, che sia vile:
  • Ancor ve ne dirò maggior virtute;
  • Null'uom può mal pensar, finchè la vede.

page: 112
A BONAGGIUNTA URBICIANI
Note: Impresso nell'Allacci, erroneamente sotto il nome

di Fra Guittone.
  • Uomo, ch'è saggio, non corre leggiero,
  • Ma pensa e guarda, come vuol misura.
  • Poi ch'ha pensato, ritien suo pensiero,
  • In fino a tanto che'l ver l'assicura;
  • Uom non si debbe tener troppe altero;
  • Ma dee guardar suo stato e sua ventura.
  • Foll'è chi crede sol veder lo vero,
  • E non crede, ch'altrui vi pogna cura.
  • Volan per l'aria augei di strane guise,
  • 10Nè tutti d'un volar, nè d'uno ardire;
  • Ed hanno in sè diversi operamenti;
  • Dio in ciascun grado sua natura mise,
  • E fe'dispari senni e movimenti:
  • E però ciò ch'uom pensa, non dee dire.

Transcription Gap: pages 113-122 (not translated by DGR)
page: 123
DI GUERZO DI MONTECANTI,

O MONTESANTI
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
page: 124
Note: Impresso nell'Allacci.

  • Se alcun volese la cagion savere
  • Perchè aggio obliato il dire in rima,
  • E'l bel cantare, ch'eo solea far prima,
  • Dirollo in un Sonetto al meo parere.
  • Chè veggio d'ora in ora il ben cadere,
  • E profondare; e'l mal sormonta in cima:
  • Onde'l meo core si consuma e lima,
  • Sì che niente più non può valere.
  • Or non vi sento più alcun remeggio,
  • 10Sol che veder finire l'universo:
  • E quest'e l'argomento, che in ciò veggio.
  • Da po'che il bene è profondato o perso,
  • Null'altra cosa domando, nè cheggio,
  • Che il fragil mondo vederlo sommerso.

Transcription Gap: pages 125-135 (not translated by DGR)
page: 136
D'INGHILFREDI SICILIANO
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 137-143 (not translated by DGR)
page: 144

Editorial Note: The eleventh line, which may be the first line of the second stanza, is not outdented. This may well be due to printer error.
  • Greve puot'uom piacere a tutta gente,
  • Perch'eo parlo dottoso,
  • E sì com'uom, che vive in grande erranza,
  • Poi veo salire inganno malamente,
  • Di tal guisa odioso,
  • Che a chi nol commise n'è data pesanza.
  • Eo veo salir lo non saggio in montanza,
  • E sovrastar li savi addottrinati,
  • E li argomenti creduti appensati
  • 10Mette pazzia per folle oltracuitanza.
  • Chi non è saggio non de'ammaestrare;
  • E chi folle comenza
  • Mal può finir, che a saggio sia approvato;
  • Perchè'l meo cor sovente de'penare,
  • Poi mala provedenza
  • Vuole giacchir naturale appensato;
  • Ed è in tal guisa corso sormontato,
  • Che veo signori a servi star subietti,
  • page: 145
  • E servi a signoria essere eletti:
  • 20Non può finir chi non ha cominciato.
  • Non laudo cominciar senza consiglio,
  • Nè non m'è a piacimento
  • Dar lodo a chi commette falligione.
  • Chi ciò consente cade in gran ripiglio,
  • E chi tace è contento
  • Di no avanzar chi sa mostrar ragione
  • Che giusto hae di venir chi nd'ha cagione,
  • Se bon consiglio crede, va montando
  • E di follìa solleva bassando:
  • 30Lo frutto lauda'l fior, quand'è stagione.
  • Non piace fior senza frutto a Signore:
  • A cui falla speranza
  • Considera lo tempo ch'è a venire;
  • Vana promessa messo m'ha in errore;
  • E folle sicuranza
  • Mi fa del parpaglion risovvenire,
  • Che per clartà di foco va a morire:
  • Così mi spiglio, credendo avanzare,
  • Che molti doglion per troppo affidare:
  • 40Lo pesce inesca l'amo, ond'ha a perire.
page: 146
  • Poi che tant'aggio contrario veduto,
  • Cangiato m'è il disìo;
  • E sto com'uom, ch'è di duol quasi vinto;
  • E ciò, che di gioi'mi donava aiuto,
  • M'ave miso in oblio,
  • In fera vampa di foco m'ha'stinto;
  • E son di pene d'intorno sì accinto,
  • Ch'ogni sustanza di ben m'abbandona
  • A for del tempo ch'un pensier mi dona,
  • 50Che a me medesmo dispiacciomi pinto.
  • Tant'è lo mal, lo ben da se distinto,
  • Che chi più falla di lodo ha corona;
  • E chi ben opra, di lui mal si suona:
  • Ogni buon pregio di buon loco è spinto.

Transcription Gap: pages 147-167 (not translated by DGR)
page: 168
DEL RE ENZO
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 169-176 (not translated by DGR)
page: 177
  • Tempo vien di salire e di scendère,
  • E tempo è di parlare e di tacere,
  • È tempo di ascoltare e d'imprendère,
  • Tempo di molte cose provedere,
  • E tempo è di vegghiare e d'offendère,
  • E tempo di minacce non temere,
  • E temp'è d'ubbidire e riprendère,
  • E tempo è d'infinger non vedere.
  • Però io tengo saggio e conoscente
  • 10Colui che fa suoi fatti con ragione,
  • E che col tempo si sa comportare,
  • E che si mette in piacer della gente,
  • Che non si trovi nessuna cagione,
  • Che sol d'un fatto si possa biasmare.
Transcription Gap: pages 178-180 (not translated by DGR)
page: 181
DI GUIDO DELLE COLONNE
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 182-193 (not translated by DGR)
page: 194
Note: Impressa nelle Rime Antiche.
Editorial Note: The first two stanzas have twelve lines each; the last three stanzas have thirteen lines each.
  • Amor, che lungiamente m'hai menato
  • A freno stretto senza riposanza,
  • Allarga le tue redini in pietanza,
  • Chè soverchianza m'ha vinto e stancato:
  • Ch'ho più durato, ch'io non ho possanza,
  • Più che non fa Assessino assorcetato,
  • Che si lascia morir per sua credanza.
  • Ben este affanno dilettoso, amare,
  • E dolce pena ben si può chiamare.
  • page: 195
  • 10Ma voi, Madonna, della mia travaglia,
  • Che sì mi squaglia, prendavi mercide,
  • Chè ben è dolce il mal, se non m'ancide.
  • Oi dolce ciera, con sguardo soave,
  • Più bella d'altra, che sia'n vostra terra,
  • Traete lo mio core ormai di guerra,
  • Che per voi erra, e gran travaglio n'ave:
  • E sì gran trave poco ferro serra.
  • Però, Madonna, non v'incresca e grave,
  • Se Amor vi sforza ch'ogni cosa inserra.
  • 20E certo non gli è troppo disonore
  • Quand'uomo è vinto dallo suo migliore;
  • E tanto più da Amor, che vince tutto:
  • Perciò non dutto, che Amor non vi smova
  • Saggio guerrero vince guerra e prova.
  • Non dico, ch'alla vostra gran bellezza
  • Orgoglio non convegna, e stiavi bene;
  • Chè a bella donna orgoglio ben convene;
  • Chè si mantene in pregio ed in grandezza.
  • Troppa alterezza è quella, che sconvene;
  • 30Di grande orgoglio mai ben non avvene.
  • Però, Madonna, la vostra durezza
  • Convertasi in pietanza, e si rinfrene;
  • Non si distenda tanto, ch'io ne pera.
  • Lo Sole è alto, e face lumiera,
  • page: 196
  • E tanto più, quanto in altura pare:
  • Perciò vostro orgogliare e vostre altezze
  • Faccianmi pro, e torninmi in dolcezze.
  • E'l'amo dentro, e sforzo in far sembianza
  • Di non mostrare ciò, che'l mio cor sente.
  • 40Or quant'è dura pena al cor dolente
  • Istar tacente, e non far dimostranza:
  • Chè la pesanza alla ciera consente
  • E fanno vista di lor portamente.
  • Così son volontieri in accordanza
  • Gli occhi con lo core insembremente.
  • Forza di senno è quella, che soverchia,
  • Ardir di core, asconde ed incoverchia.
  • Ben è gran senno, chi lo puote fare,
  • Saper celare, ed essere signore
  • 50Dello suo core, quand'este in errore.
  • Amor fa disviare li più saggi;
  • E chi più ama, meno ha in se misura.
  • Più folle è quello, che più s'innamura:
  • Amor non cura di far suoi dannaggi,
  • Chè li coraggi mette in tal calura,
  • Che non pon raffreddare per freddura.
  • Gli occhi allo core sono li messaggi
  • page: 197
  • De'lor cominciamenti per ventura.
  • Dunque, Madonna, gli occhi e lo mio core
  • 60Avete in vostra man dentro e di fore:
  • Chè Amore il viver mio mena e combatte,
  • E batte, come nave il vento inonda:
  • Voi siete il mio pennel, chè non affonda.
Transcription Gap: pages 198-209 (not translated by DGR)
page: 210
DI RINALDO D'AQUINO
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 211-215 (not translated by DGR)
page: 216
  • Venuto m'è in talento
  • Di gio'mi rinovare,
  • Ch'eo l'avea quasi miso in obrianza.
  • Ben fora fallimento
  • Dello'n tutto lassare
  • Per perdenza cantare in allegranza;
  • Poichè son dato nella signoria
  • D'Amor, che solo di piacere è nato,
  • Piacere lo nodrisce, e dà crescenza.
  • 10Vuol che fallenza
  • Non aggia l'uomo, poich'è suo servente
  • Ma sia piacente
  • Sì che piaccia alli buoni e serva a grato:
  • A pianger vuol che l'uomo allegro stia.
  • Sia di tal movimento,
  • Che si faccia laudare
  • Chi'n fino Amore vuole aver speranza:
  • page: 217
  • Chè per gran valimento
  • Si deve conquistare
  • 20Gioia amorosa di bona intendanza.
  • Poichè tal este l'amorosa via.
  • Chi vuole pregio ed essere onorato,
  • La via ritegna, onde Amor incomenza,
  • Cioè piacenza,
  • Chè per piacenza avene nomo valente.
  • Perchè alla gente
  • Deve piacere, ed essere inalzato
  • L'Amore, che si mette in sua balìa.
  • In balìa e in servimento
  • 30Sono stato, e vo stare;
  • A tutta mia vita amare con leanza.
  • Poichè per uno cento
  • M'ha saputo mendare
  • Del mal ch'eo aggio avuto e la pesanza.
  • A tal m'ha dato, che non si porìa
  • Trovare, quando ben fosse tentato,
  • Una sì bella con tanta valenza:
  • Onde m'agenza,
  • Se tuttor l'amo così finamente;
  • 40Ch'al mio parvente
  • Io non porìa d'affanno esser gravato,
  • Poi di bon cor tal donna servirìa.
page: 218
  • Servirìa a piacimento
  • La più fina ad amare,
  • Ond'io son ricco di gioia d'amanza:
  • E lo mio allegramento
  • Non si porìa cantare
  • Per ciò che la mia donna ha perdonanza
  • E nullo core non lo penserìa,
  • 50Ched i'pensando fosse sì penato.
  • Adunque mi facete conoscenza.
  • Mia penitenza
  • Aggio compiuta ormai e son gaudente,
  • Sicchè niente
  • Ho rimembranza dello mal passato,
  • Poi chè a Madonna piace ch'i'n gio'sia.
  • Gioia e confortamento
  • Di bon cor deo pigliare,
  • Vedendomi in cotanta beninanza;
  • 60Aver sofferimento,
  • E non unque orgogliare
  • In ver l'amore; con umilianza
  • Piacentemente servir tutta via
  • Chè nullo buon servente è ubriato;
  • Gran guiderdone ha molta sofferenza;
  • Chi per temenza
  • Di troppo dir ne deve esser tacente
  • page: 219
  • Talor si pente.
  • A voi mi laudo, donna, a cui son dato,
  • 70Umile e servente notte e dia.
Transcription Gap: pages 220-222 (not translated by DGR)
page: 223
Note: Impressa nell'Allassi.
Editorial Note: The first four stanzas each have nine lines, but the fifth stanza has ten lines.
  • Oramai quando flore,
  • E mostrano verdura
  • Le prata e la rivera;
  • Gli augei fanno sbaldore
  • Dentro della frondura,
  • Cantando in lor manera,
  • La primavera, che vene presente
  • Frescamente sì frondita,
  • Ciascuno invita ad aver gioia intera.
  • 10Confortami d'amare
  • L'aulimento de'fiori,
  • E'l canto degli augelli.
  • Quando lo giorno appare
  • Sento li dolci amori
  • E li versi novelli,
  • Che fan sì dolci, e belli, e divisati
  • Lor trovati a provagione;
  • A gran tenzone stan per gli arbuscelli.
  • Quando l'alloda intendo
  • page: 224
  • 20E'l rusignol vernare
  • D'amor lo cor m'affina,
  • E maggiormente intendo
  • Ch'è'l legno del truffare
  • Che d'arder non rifina,
  • Vedendo quell'ombrìa del fresco bosco
  • Bene conosco che accertatamente,
  • Sarà gaudente l'amor, che m'inchina.
  • China, ch'eo sono amata,
  • E giammai non amai;
  • 30Ma'l tempo m'innamora,
  • E fammi star pensata
  • D'aver mercè ormai
  • D'un fante, che m'adora.
  • E saccio che costui per me sosteme
  • Di gran pene; l'un core mi dice
  • Che si disdice, e l'altro m'incora.
  • Però io prego Amore,
  • Che m'intenda e mi svoglia
  • Come foglia lo vento,
  • 40Che non mi faccia fore,
  • Quel, ch'è preso, mi toglia,
  • E stia di me contento.
  • Quegli, ch'ha intendimento
  • Di avere interna gioia,
  • page: 225
  • E certo del mio amore
  • Senza romore non dea compimento.
Transcription Gap: pages 226-229 (not translated by DGR)
page: 230
DEL CAVALIERE

IACOPO O GIACOMINO PUGLIESI

DA PRATO.
Note: Anno 1250.
Editorial Note: Some stanzas have eleven lines; some have ten lines.
  • Morte, perchè m'hai fatto sì gran guerra,
  • Che m'hai tolta Madonna, ond'io mi doglio?
  • La fior delle bellezze mort'hai in terra,
  • Perchè lo mondo n'è rimaso spoglio.
  • Villana morte, che non hai pietanza,
  • Disparti pura amanza,
  • Affini e dai cordoglio;
  • Or la mia allegranza
  • Post'hai in gran tristanza,
  • 10Chè m'hai tolto sollazzo e beninanza
  • Ch'aver soglio.
  • Solea aver sollazzo e gioco e riso
  • Più che null'altro Cavalier che sia.
  • Or n'è gita Madonna in Paradiso;
  • Portonne la dolce speranza mia.
  • Lasciò me in pene e con sospiri e pianti,
  • Levommi gioco e canti,
  • E dolce compagnìa,
  • Ch'io m'avea degli amanti.
  • 20Or non la veggio, nè le sto davanti,
  • page: 231
  • E non mi mostra li dolci sembianti,
  • Che solìa.
  • Oi Deo! perchè m'hai posto in tale stanza?
  • Ch'io son smarato, nè so ove mi sia;
  • Chè m'hai levata la dolce speranza,
  • Partit'hai la più dolce compagnìa.
  • Oimè, che sia in nulla parte avviso,
  • Madonna, lo tuo viso.
  • Chi'l tene in sua balìa?
  • 30Lo vostro insegnamento e dond'è miso?
  • E lo tuo franco cor chi me l'ha priso,
  • Donna mia?
  • Ov'è Madonna? e lo suo insegnamento?
  • La sua bellezza e la sua canoscianza?
  • Lo dolce riso, e lo bel parlamento?
  • Gli occhi, e la bocca, e la bella sembianza?
  • Lo su'adornamento, e la sua cortesìa?
  • La nobil gentilìa,
  • Madonna, per cui stava tuttavia
  • 40In allegranza?
  • Or non la veggio nè notte nè dia
  • E non m'abbella, sì com'far solìa,
  • In sua sembianza.
  • Se fosse mio'l regname d'Ungarìa
  • Con Grecia e la Magna infino in Franza,
  • page: 232
  • Lo gran tesoro di Santa Sofia,
  • Non porìa ristorar sì gran perdanza,
  • Che omè in quella dìa, che sì n'andao
  • Madonna, e d'esta vita trapassao
  • 50Con gran tristanza,
  • Sospiri e pene e pianti mi lasciao,
  • E giammai nulla gioia mi mandao
  • Per confortanza.
  • Se fosse al meo voler, Donna, di voi,
  • Direi a Dio Sovran, che tutto face,
  • Che giorno e notte istessimo ambondoi.
  • Or sia il voler di Dio, dacchè a lui piace.
  • Membro e ricordo quand'era con mico,
  • Sovente m'appellava dolce amico,
  • 60Ed or nol face.
  • Poi Dio la prese, e menolla con sico.
  • La sua vertute sia, Bella, con tico,
  • E la sua pace.
Transcription Gap: pages 233-242 (not translated by DGR)
page: 243
  • Quando veggio rinverdire
  • Giardino e prato e rivera,
  • Gli augeletti odo bradire;
  • Ridendo la primavera,
  • Hanno loro gioia e diporto;
  • Ed io voglio pensare e dire,
  • Canto per donare conforto,
  • E li mali d'amore covrire,
  • Che gli amanti perono a gran torto.
  • 10L'amore è leggiere cosa;
  • Molt'è forte essere amato.
  • Chi è amato ed ama in posa,
  • page: 244
  • Lo mondo ha dal suo lato;
  • Le donne n'hanno pietanza,
  • Chi per loro patisce pene.
  • Se v'è nullo, ch'aggia amanza,
  • Lo suo core in gioia mantene,
  • Tuttora vive in allegranza.
  • In gioia vive tuttavia.
  • 20Al cor sento, ond'io mi doglio,
  • Madonna, pure gelosìa.
  • Lo pensamento mi fa orgoglio.
  • Amor non vuole inveggiamento,
  • Ma vuol essere sofferitore
  • Di servire a piacimento.
  • Quello, che tende Amore
  • Si conviene a compimento.
  • Vostra fia la'ncomincianza,
  • Chè m'invitaste, d'amore;
  • 30Non guataste in fallanza,
  • Chè comprendeste il mio core.
  • Donna per vostra onoranza
  • Sicurastemi la vita,
  • Donastemi per amanza
  • Una treccia d'auro ponita,
  • Ed io la porto a rimembranza.
Transcription Gap: pages 245-246 (not translated by DGR)
page: 247
  • La dolce ciera piacente,
  • E li amorosi sembianti
  • Lo core m'allegra e la mente,
  • Quando mi pare davanti.
  • page: 248
  • Sì volontier la vio,
  • Quella cui eo amai,
  • Quella cui me fidai,
  • Ancor l'aspetto e disio.
  • Dall'aulente bocca venne
  • 10Un sospir che mi toccao
  • Sì che il core nol sostenne:
  • Piangendo m'addomandao,
  • Messere, se venite a gire,
  • Non facciate addimoranza;
  • Chè non è bona usanza
  • Lassar l'amore e partire.
  • Allotta ch'eo mi partivi
  • E dissi, a Deo v'accomando,
  • La bella guardò ver mivi,
  • 20Sospirava lagrimando.
  • Tant'erano li sospiri,
  • Ch'appena mi rispondìa:
  • La dolce donna mia
  • Non mi lassava partire.
  • Io non fuivi sì lontano
  • Che il mio amor v'ubriasse.
  • page: 249
  • E non credo che Tristano
  • Isotta tanto amasse.
  • Quando veggio venire,
  • 30E l'aulente donna apparire,
  • Lo cor mi trae di martire,
  • E rallegrami la mente.
DI NOTARO IACOPO DA LENTINO
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 250-254 (not translated by DGR)
page: 255
  • Madonna mia, a voi mando
  • In gio'li miei sospiri;
  • Cà lungamente amando
  • Non vi porea mai diri
  • Com'era vostro amante,
  • E lealmente amava:
  • Ma, però ch'io dottava,
  • Non vi facea sembiante.
  • Tanto sete alta e grande,
  • 10Ch'io v'amo pur dottando,
  • E non ao cui vi mande
  • Per messagger parlando.
  • Ond'eo prego l'amore,
  • A cui prega ogni amanti,
  • Li miei sospiri e pianti
  • Vi pungano lo core.
  • Ben vorrìa, s'eo potesse,
  • Quando sospiri getto,
  • Ch'ogni sospiro avesse
  • 20Spirito ed intelletto,
  • Ch'a voi, Donna d'amare
  • Domandasser pietanza
  • Da poi ch'eo per dottanza
  • Non m'auso di mostrare.
page: 256
  • Voi, Donna, m'ancidete,
  • E fatemi penare,
  • Da poi che mi vedete
  • Ch'io vi dotto parlare.
  • Perchè non mi mandate,
  • 30Madonna, confortando,
  • Ch'io non disperi, amando,
  • Della vostra amistate?
  • Vostra ciera piacente,
  • Mercè quando a voi chiamo,
  • M'incalza fortemente
  • Ch'io v'ami più ch'io v'amo.
  • Ch'io non vi poterìa
  • Più coralmente amare,
  • Ancor che più penare
  • 40Porìasi, donna mia.
  • In gran dilettanza era,
  • Madonna, in quello giorno,
  • Quando vi formai in cera
  • Le bellezze d'intorno.
  • Più bella mi parete,
  • Che Isotta la bionda,
  • Amorosa, gioconda,
  • Fior delle donne sete.
  • Ben so, che son vostr'uomo,
  • 50S'a voi non dispiacesse,
  • page: 257
  • Ancora che'l meo nomo,
  • Madonna, non dicesse.
  • Per vostro amor fui nato,
  • Nato fui da Lentino:
  • Donqua debbo esser fino,
  • Da poi che vi son dato.

Note: Impressa nelle Rime Antiche e nell'Allacci
  • Maravigliosamente
  • Un amor mi distringe,
  • E mi tene ad ognora;
  • Com'uomo, che pon mente
  • In altro esemplo, e pinge
  • La simile pintura;
  • Così bella facci'eo,
  • Dentr'allo core meo
  • Porto la tua figura.
  • 10Allo cor par ch'eo porte
  • Pinta, come voi sete,
  • E non pare di fore.
  • E molto mi par forte.
  • Non so, se vi savete
  • Com'eo v'amo a bon core;
  • page: 258
  • Chè son sì vergognoso
  • Ch'eo pur vi guardo ascoso,
  • E non vi mostro amore.
  • Avendo gran disìo,
  • 20Dipinsi una figura,
  • Bella, voi somigliante.
  • E quando voi non vio
  • Guardo quella pintura,
  • E par ch'eo v'aggia avante.
  • Sì com'uom, che si crede
  • Salvare per sua fede,
  • Ancor non veggia avante.
  • Allor m'arde nua doglia,
  • Com'uom, che tene il foco
  • 30Allo suo seno ascoso;
  • E quanto più lo invoglia,
  • Tanto prende più loco.
  • E non può star rinchioso.
  • Similemente eo ardo,
  • Quando passo, e non guardo
  • A voi, viso amoroso.
  • Se voi siete, quando passo,
  • In ver voi non mi giro,
  • Bella, per voi guardare.
  • page: 259
  • 40Andando, ad ogni passo
  • Eo gitto un gran sospiro,
  • Che mi face angosciare.
  • E certo bene angoscio,
  • Ch'appena mi conoscio:
  • Tanto forte mi pare.
  • Assai v'aggio laudato,
  • Madonna, in molte parte
  • Di bellezzo ch'avete:
  • Non so se v'è contato
  • 50Ch'io lo faccia per arte,
  • Chè voi ve ne dolete.
  • Aggiatelo per singua
  • Ciò che vuo'dire a lingua,
  • Quando voi mi vedrete.
  • Mia Canzonetta fina,
  • Va, canta nova cosa,
  • Moviti la mattina
  • Davanti alla più fina,
  • Fiore d'ogni amorosa,
  • 60Bionda più ch'auro fino;
  • Lo vostro amor, ch'è caro,
  • Donatelo al Notaro,
  • Ch'è nato da Lentino.

page: 260
Note: Impressa nelle Rime Antiche e nell'Allacci

  • Membrando ciò, che Amore
  • Mi fa soffrire e sento
  • Del mal rimerto, ond'io sono al morire,
  • Chè, amando, sto in dolore,
  • In lutto e pensamento,
  • Dal mio tormento non posso partire:
  • Chè tuttor ardo e incendo,
  • Sospirando, e piangendo,
  • Chè Amor mi fa languire
  • 10Di quella, che m'arrendo,
  • Di me mercè cherendo,
  • E non mi degna audire.
  • Son morto, chè m'incende
  • La fior, che in paradiso
  • Fu, com'avviso, nata; ond'io non poso.
  • A toro non discende
  • Ver me, chè m'ha conquiso
  • Lo suo bel riso dolce ed amoroso.
  • Chè i suoi dolci sembianti
  • 20Gioiosi ed avvenanti
  • page: 261
  • Mi fanno tormentoso
  • Istar sovra gli amanti
  • In sospiri ed in pianti
  • Lo meo cor doloroso.
  • Condotto l'Amor m'ave
  • In sospiri ed in pianto
  • Di gioia, m'ha affranto e messo in pene.
  • Son rotto, come nave,
  • Che pere per lo canto,
  • 30Che fanno tanto dolce le Sirene.
  • Lo marinaio s'oblìa,
  • Che tene per tal via,
  • Che perir gli convene.
  • Così la morte mia,
  • Quella, che m'ha in balìa,
  • Che sì dura si tene.
  • Sì fera non pensai
  • Che fusse, nè sì dura,
  • Che la su'altura ver me non scendesse,
  • 40La bella, ch'eo amai;
  • Nè che la sua figura
  • In tanta arsura languir mi facesse,
  • Quella, che m'ha in balìa,
  • In cui son tuttavia
  • Tutte bellezze messe.
  • Più che stare in travaglia,
  • page: 262
  • Par che'l soffrir mi vaglia.
  • O Deo, che mi valesse!
  • Novella Canzon, prega,
  • 50Quella, che senza intenza
  • Tuttor s'agenza di gentil costumi,
  • Fuor ch'ella d'amar nega:
  • Chè in lei regna valenza
  • E canoscenza, più ch'arena in fiumi:
  • Chè doglia del mio lutto;
  • Anzi ch'i'arda tutto,
  • Che'l suo amor mi consumi:
  • Dell'amoroso frutto,
  • Prima ch'i'sia distrutto
  • 60Mi conforti e m'allumi.
page: 263
Note: Impressa nell'Allacci
  • Amor non vuol ch'io clami
  • Mercè, com'uomo ch'ama.
  • Nè ch'io m'avanti, ch'ami,
  • Che ogn'uom s'avanta, ch'ama:
  • Chè lo servir, ch'ogni uomo
  • Sape far, non ha nomo;
  • E non è pregio laudare
  • Quel che sape ciascuno.
  • A voi, bella, tal duno
  • 10Non vorria appresentare.
  • Perciò l'Amor m'insigna
  • Ch'io non guardi all'altra gente,
  • Non vuol ch'io rassembri a scigna
  • Che a ogni viso tene mente
  • Perciò, Donna mia,
  • A voi non dimanderìa
  • Mercè, nè pietanza;
  • Chè tanti son gli amadori
  • Ch'este sorte di savori;
  • 20Meno è pro per troppa usanza.
page: 264
  • Ogni gioia, ch'è più rara,
  • Tenut'è più preziosa;
  • Ancora che non sia cara,
  • Dell'altre è più graziosa.
  • Cà, se este orientale,
  • Lo Zaffiro assai più vale,
  • Ed ha meno di vertute.
  • E però nelle mercede
  • Lo mio core non v'accede,
  • 30Perchè l'uso l'ha invilute.
  • Inviluti son li colosmini
  • Di quel tempo ricordato,
  • Ch'erano sì gai e fini.
  • Nulla gioia non n'è trovato.
  • E le merci siano strette,
  • Che in nulla parte sian dette;
  • Perchè paiano gioie vere
  • In nulla parte sian trovate,
  • Nè dagli amadori chiamate,
  • 40Infin che compia anni nove.
  • Senza mercè potete
  • Saver, bella, lo meo disio;
  • Chè assai meglio mi vedete,
  • Ch'io medesmo non mi vio.
  • E però se a voi paresse,
  • Ch'altro essere non dovesse
  • page: 265
  • Per lo vostro amore avere
  • Unque gioia non perdiate.
  • Così volete amistate?
  • 50Innanzi vorria morire.
Transcription Gap: pages 266-284 (not translated by DGR)
page: 285
Note: Impressa nell'Allacci
Editorial Note: Although this canzonetta is here attributed to Jacopo da Lentino, DGR identifies it as the work of Ruggiero di Amici, of Sicily. The second stanza has eleven lines, and the other stanzas have ten.
  • Dolce cominciamento
  • Canto per la più fina,
  • Che sia al mio parimento
  • Da qui infin a Messina,
  • Ciòegrave; la più avvenente,
  • E stella rilucente,
  • Che levi la mattina.
  • Quando m'appar davanti.
  • Li suoi dolci sembianti
  • 10M'incendon la corina.
  • Dolce meo Sir, se incendi,
  • Or io che deggio fare?
  • Tu stesso mi riprendi,
  • Se mi vei favellare,
  • Chè tu m'hai innamorato
  • E lo cor m'hai innamorato
  • E lo cor m'hai laniato
  • Sì che da for non pare.
  • Chi membrati alla fiata,
  • 20Quand'eo t'ebbi abbracciata,
  • Ha li docli basciari?
  • Ed io basciando stava
  • page: 286
  • In gran dilettamento
  • Con quella, che m'amava,
  • Bionda e viso d'argento:
  • Presente me, cantava,
  • E non mi si celava
  • Tutto suo convenente
  • E disse: io t'ameraggio,
  • 30E non ti falliraggio
  • Per tutto il mio vivente.
  • Al mio vivente, Amore,
  • io non to falliraggio
  • Pera lo lusingatore,
  • Che parla di tal fallaggio;
  • Ed io sì t'ameraggio.
  • Per quello, ch'è selvaggio,
  • Dio li mandi dolore.
  • Unqua non vegna a maggio.
  • 40Tant'ha di male usaggio
  • Che di state ha gelore.
Transcription Gap: pages 287-290 (not translated by DGR)
page: 291
  • Lo viso mi fa andare allegramente,
  • Lo bello viso mi fa rinegare,
  • Lo viso mi conforta ispessamente,
  • L'adorno viso, che mi fa penare.
  • Lo chiaro viso della più avvenente,
  • L'adorno viso riso mi fa fare.
  • Di quello viso parlane la gente,
  • Chè nullo viso contra li può stare.
  • Chi vide mai così begli occhi in viso?
  • 10Nè sì amorosi fare li sembianti?
  • Nè bocca con cotanto dolce riso?
  • Quand'eo li parlo, moroli davanti;
  • E paremi ch'i'vada in paradiso;
  • E tegnomi sovrano d'ogni amanti.
Transcription Gap: pages 292-301 (not translated by DGR)
page: 302
  • Diamante, nè smeraldo, nè zaffino,
  • Nè vernull'altra gemma preziosa,
  • Topazo, nè giacinto, nè rubino,
  • Nè l'aritropia, ch'è sì vertudiosa,
  • Nè l'amatisto, nè'l carbonchio fino,
  • Lo quale è molto risplendente cosa,
  • Non hanno tante bellezze in domino,
  • Quant'ha in se la mia donna amorosa.
  • E di vertute tutte l'altre avanza,
  • 10E somigliante a stella è di splendore
  • Colla sua conta e gaia innamoranza;
  • E più bella è che rose, e che fiore.
  • Cristo le doni vita ed allegranza;
  • E sì la cresca in gran pregio ed onore.
Transcription Gap: pages 303-318 (not translated by DGR)
page: 319
Note: Impresso nelle Rime Antiche e nell'Allacci
  • Io m'aggio posto in core a Dio servire,
  • Com'io potesse gire in paradiso,
  • Al santo loco, ch'aggio audito dire
  • O'si mantien sollazzo, gioco, e riso,
  • Senza Madonna non vi vorria gire,
  • Quella ch'ha bionda testa e chiaro viso:
  • Chè senza lei non poterìa gaudire,
  • Istando dalla mia donna diviso.
  • Ma non lo dico a tale intendimento,
  • 10Perch'io peccato ci volesse fare;
  • Se non veder lo suo bel portamanto,
  • E lo bel viso, e'l morbido sguardare;
  • Chè'l mi terrìa in gran consolamento,
  • Veggendo la mia donna in gioia stare.

page: 320
DI MAZZEO, O MASSEO, O MATTEO

DI RICCO DA MESSINA.
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 321-328 (not translated by DGR)
page: 329
Note: Impressa nell'Allacci.
Editorial Note: The first two stanzas have eighteen lines; the third stanza has seventeen.
  • Sei anni ho travagliato
  • In voi, Madonna, amare;
  • E fede v'ho portato
  • Più assai, che divisare
  • E dire vi potrìa.
  • Ben ho caro accattato
  • Lo vostro innamorare;
  • Chè m'ha così ingannato
  • Con suo dolce parlare,
  • 10Che già nol mi credìa.
  • Ben mi menò follìa
  • Di fantin veramente,
  • Che crede fermamente
  • Pigliar lo sole nell'acqua splendiente,
  • E stringere si crede lo splendore
  • Della candela ardente;
  • Ond'ello immantenente
  • Si parte, e piange, sentendo l'ardore.
  • S'eo tardi mi so'addato
  • 20Dello mio folleggiare,
  • Tegnomene beato,
  • Poich'io sono a lasciare
  • page: 330
  • Lo mal, che mi stringìa:
  • Chè l'uomo, ch'è malato,
  • Poi che torna in sanare,
  • Lo male ch'ha passato,
  • E lo gran travagliare,
  • Tutto mette in obrìa.
  • Oi lasso! ch'i'credìa,
  • 30Donna, perfettamente,
  • Che vostri assettamente
  • Passassero ghìaccio stralucente.
  • Or veggio bene che'l vostro colore
  • Di vetro è fermamente,
  • Che sanno saggiamente
  • Li Mastri contraffare allo lavore.
  • Speranza m'ha ingannato,
  • Com'uomo ch'ha giucato,
  • E crede guadagnare,
  • 40E perde ciò ch'avìa.
  • Or veggio ch'è provato
  • Ciò che avevo a contare,
  • Ch'assai ha guadagnato
  • Chi si sa scompagnare
  • Da mala compagnìa.
  • A mene addivenìa,
  • Come avvene sovente
  • page: 331
  • Chi imprenta buonamente
  • Lo suo a mal debitore e sconoscente
  • 50Imperciocch'è malvagio pagatore.
  • Vacci uomo spessamente,
  • E non può aver neiente,
  • Onde alla fine ne fa richiamore.

Note: Impressa nell'Allacci
  • Lo gran valore e lo pregio amoroso,
  • Ch'è in voi, Donna valente,
  • Tuttor m'alluma d'amoroso foco
  • Che mi dispera e fammi pauroso,
  • Com'uom, che di neiente
  • Volesse pervenire in alto loco.
  • Ma se gli è distinato,
  • Moltiplica lo folle pensamento,
  • E la ventura gli dà piacimento
  • 10Dello gran bene, ch'ha desiderato.
  • Così pensando alla vostra beltate
  • Amor mi fa paura:
  • Tanto siete alta, e gaia, ed avvenenente;
  • E tanto più che voi mi disdegnate.
  • Ma questo m'assicura,
  • page: 332
  • Che dentro l'acqua nasce foco arzente
  • E par contra natura.
  • Così porrà la vostra disdegnanza
  • Tornare in amorosa pietanza,
  • 20Se volesse la mia bona ventura.
  • Madonna, se del vostro amor son priso,
  • Non vi paia ferezza,
  • Nè riprendete gli occhi innamorati.
  • Guardate lo vostro amoroso viso,
  • L'angelica bellezza,
  • E l'adornezze e le vostre beltati,
  • E sarete sicura,
  • Che la vostra bellezza mi c'invita
  • Per forza, come fa la calamita,
  • 30Quando l'aguglia tira per natura.
  • Certo ben fece Amore dispietanza,
  • Che di voi, donna altera,
  • M'innamorai poi non v'è in piacimento.
  • Or come trovaraggio in voi pietanza,
  • Che non veggio manera
  • Com'io vi possa dire ciò ch'io sento?
  • Però, donna avvenente,
  • Per Dio vi prego, quando mi vedete,
  • Guardatemi: così conoscerete
  • 40Per la mia cera ciò che'l mio cor sente
page: 333
  • Sì'nnamoratamente m'ha infiammato
  • La vostra dilettanza,
  • Ch'io non mi credo giammai snamorare:
  • Chè lo cristallo, poi ch'è ben gelato,
  • Non può avere speranza,
  • Ch'ello potesse neve ritornare.
  • E poi ch'Amor m'ha dato
  • In vostra potestate,
  • Aggiate a me pietate
  • 50Acciò ch'aggiate in voi tutto valore.

page: 334
Note: Impresso nell'Allacci
  • Chi conoscesse sì la sua fallanza,
  • Com'uom conosce l'altrui fallimento,
  • Di mal dire d'altrui avrìa dottanza
  • Per la pesanza del suo mancamento.
  • Ma per lo corso della iniqua usanza
  • Ogni uom si crede esser di valimento;
  • E tal uomo è tenuto in dispregianza,
  • Che spregia altrui, ma non sa ciò ch'i'sento.
  • Però vorrìa, che fosse distinato,
  • 10Che ciascun conoscesse il suo onore,
  • E'l disinore, e'l pregio, e la vergogna.
  • Talotta si commette tal peccato,
  • Che s'uomo conoscesse il suo valore,
  • Di dicer mal d'altrui non avrìa sogna.

page: 335
DI PANNUCCIO DAL BAGNO PISANO
Note: Anno 1250.

  • Madonna, vostr'altero piacimento,
  • E la gran conoscenza,
  • E la valenza, che'n voi tuttor regna,
  • E stato han preso altero a compimento,
  • Con sì vera potenza,
  • Che ognor crescenza in altura degna,
  • Han conceduto in me servo di voi
  • Perfezione, in coi
  • Han messo di volere proprio fiso,
  • 10D'ogni penser diviso,
  • Di voi solo in servir la signorìa
  • Fermato, e ciò meo cor solo disìa.
  • Del vostro signoraggio, donna, sono
  • Con compiuto volere,
  • E col podere intero in lui servire,
  • E mai che solo ciò, nente ragiono,
  • Nè già d'altro piacere
  • Porìa avere, potess'onde gioire:
  • Onde sovrana aver dunque gio'deggio,
  • 20Quasi poi certo veggio
  • page: 336
  • Che non v'è solo meo piacer servire,
  • Ma stimo, al mio sentire,
  • Ch'amor tanto di voi in me procede,
  • Che degno in tanto sia meo cor non crede
  • Degn'esser quanto fo no for'amato
  • Da voi, Donna piacente,
  • Sì veramente, com'eo credo fiso,
  • Ma voi pur degna siete, che sia dato
  • Amor chi fermamente
  • 30Per voi servente di voi è assiso.
  • E come veramente, donna, è degno
  • Diven che allorchè segno
  • Vedeste per sembianza ch'io v'amava,
  • E servir disiava,
  • E l'meo cor conoscente sì com'era
  • Di voi per vostra conoscenza altera.
  • Poi certa, Donna, vi fe'conoscenza
  • Del meo e vostro core,
  • Ch'era d'amore di voi, com'è, priso,
  • 40Fu'l vostro altero di sì nobile essenza,
  • Che mi donò sentore
  • Quasi color di ben di voi commiso,
  • Dandomi quasi ferma intenzione.
  • Ch'è vostra oppenione
  • Per sembianza vi dovesse amare
  • page: 337
  • Servire e onorare;
  • Ed eo sì fo: ond'ho magna allegrezza,
  • Poi m'ha degnato a servo vostra altezza.
  • Senz'alcun quasi par sono in gran gioia,
  • 50Poi ferma aggio voglienza,
  • Servir, fior di piacenza, vostr'altura;
  • Nè giammai non credo alcuna noia,
  • Pesanza, nè doglienza,
  • Poi la mia intenza in voi solo dimura,
  • Considerando, che d'ogni vertude
  • Siete, u'si conchiude
  • Fontana, e di savere pregio, e orranza
  • Senz'alcuna fallanza,
  • Regnando in voi per se ciascuno bene,
  • 60A perfezion con voi tuttor convene.
  • Donna, poi immaginai
  • La piacente di voi nel cor figora,
  • È stata mia dimora
  • In chiarezza lucente in parte vera,
  • Che, prima ciò fosse, era
  • In tenebre d'errore in parte scora,
  • Ove già alcun'ora
  • Di ben non mi sovvene quasi mai,
  • Ma poi ch'a voi fermai
  • page: 338
  • 70Servendo, pien di gioi'son stato intera:
  • Uom tornato di fera,
  • Da voi sì so', allumato poi v'amai.
Transcription Gap: pages 339-430 (not translated by DGR)
page: 431
DI BARTOLOMEO DI SANT'ANGELO
Note: Anno 1250.
Note: Impresso nell'Allacci
  • Eo son sì ricco della povertate,
  • Che i'porìa fornir Roma e Parise,
  • Genova, Pisa, Fiorenza, ed Assise,
  • Asti, Venezia, Padua civitate;
  • Perch'i'ho di possession tante fiate
  • Tra nihil e niente, ed altre guise,
  • Che i'recoglio all'anno com'si dise
  • Fra nulla e cica ben mille carrate.
  • Ed ho in danari liberi ed in gioie
  • 10Che val ben cento cifre, e fien ne gotta;
  • E sovra ciò gli amici empio di vento.
  • Sì che per spendre assai non mi spavento,
  • Pur ch'i briganti vegnan a dirotta,
  • A mia ricchezza tollen tutte noie.
Transcription Gap: page 432 (not translated by DGR)
page: 433
DI SALADINO DA PAVIA
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: page 434 (not translated by DGR)
page: 435
DONNA E MESSERE
DON.
  • Messer, lo nostro amore
  • In gran gio'fue cominciato,
  • Or lo veggio mancato da tua parte
  • Lassa, lo cor mi parte di pesanza.
  • Messer, lo nostro amore
  • D'un'amorosa voglia fue cominciato.
  • D'una mente, e d'un core, e d'un volere
  • Lo nostro amore è stato.
  • Ond'ho mortal dolore;
  • 10Dalla tua parte veggiolo mancato.
  • Che mi se'straniato,
  • Di me non curi niente,
  • Lassa, lo meo cor sente pena forte,
  • Che mi conduce a morte di pesanza.
MES.
  • Donna, per meo volere
  • Già non forìa mancato il nostro amore;
  • Ma fue vostro piacere
  • Di darmi comiato a disonore;
  • Non ti conto a sapere
  • 20A servir contra grato uomo a signore
page: 436
  • Ch'eo ti fui servidore,
  • Senza nulla cagione
  • Destimi guiderdone e comiato;
  • Così m'hai meritato di tua amanza.
DON.
  • Messer, molte fiate
  • Le donne, per provare i loro amanti,
  • Mostransi corucciate,
  • Non di cor, ma di vista e di sembianti.
  • Or non vi disdegnate,
  • 30Chè molte donne il fanno a'loro amanti.
  • Partirò voi davanti,
  • Da poi che v'è a piacere;
  • Tornami a ben volere in cortesìa
  • Ch'e'ho gelosìa non aggi altra intendanza.
MES.
  • Donna, per mia leanza
  • Non ti bisogna d'aver gelosìa
  • Ch'eo pigli altra intendanza.
  • Non fui sì meritato della tia,
  • Saccilo per certanza,
  • 40Che tutto'l tempo della vita mia
  • Eo non vo'signorìa
  • Di donna sì follemente,
  • page: 437
  • Che per neente dà pene e tormente;
  • Per una gioia dà mille tristanza.
Transcription Gap: pages 438-450 (not translated by DGR)
page: 451
Note: Although this canzone is here attributed to Semprebene da Bologna, DGR identifies it as the work of Prinzivalle Doria.
DI SEMPREBENE DA BOLOGNA Editorial Note: Although this canzone is here attributed to Semprebene da Bologna, DGR identifies it as the work of Prinzivalle Doria.
  • Come lo giorno quando è al mattino
  • Chiaro e sereno, ed è bello a vedire,
  • E gli augelletti fanno lor latino
  • Cantare fino, ch'è dolce ad audire,
  • E poi a mezzo giorno cangia e muta,
  • E torna in pioggia la dolce venuta,
  • Che mostrava;
  • Lo pellegrino, che securo andava,
  • page: 452
  • Per la speranza del bel giorno, quello
  • 10Diventa fello e pien di pesanza;
  • Così m'ha fatto Amore, a mia certanza.
  • Così m'ha fatto Amore certamente,
  • Ch'allegramente in prima mi mostrao
  • Sollazzo e tutto ben dall'avvenente;
  • Alla più gente lo cor li cangiao.
  • Credendomi di trar tutta mia vita
  • Savio, cortese, di bella partita,
  • E gir per quella baldo,
  • Che passa giacinto e smeraldo,
  • 20Ed ave bellezze, ond'eo disìo.
  • E saccio e crio, che follìa lo tira,
  • Chi lauda'l giorno avanti che sia sira.
  • Assai val meglio lo non cominciare,
  • Che poi lo fare non val ripentanza.
  • Per voi m'ha messo, bella, Amore in mare;
  • Fammi tornare a porto d'allegranza,
  • Che voi m'avete tolto remi e vela
  • E travaglia lo meo cor, mè medela
  • Spera ei, donna mia.
  • 30Poi m'hai levata la tua compagnia,
  • Rendetelami, Donna, tutta in una
  • Che no è in fortuna tuttavia lo Faro,
  • E presso a notte vene giorno chiaro.
page: 453
  • Più bella par la mare, e più sollazza
  • Quand'è in bonazza, che quand'è turbata:
  • La vostra cera, che'l meo core allazza
  • Par ch'a voi plazza chè m'è corucciata:
  • Chè non è donna, che sia tanto bella,
  • Che s'ella mostra vista, e gronda fella,
  • 40Che non disdica.
  • Però vi prego, dolce mia nemica,
  • Da voi si mova mercede e pietanza,
  • Sì che d'erranza mi traggiate, Donna,
  • Chè di mia vita voi siete colonna.
Transcription Gap: pages 454-470 (not translated by DGR)
page: 471
DI BONAGGIUNTA URBICIANI

DA LUCCA.
Transcription Gap: pages 472-481 (not translated by DGR)
page: 482
  • Gioia, nè ben non è senza conforto,
  • Nè senza rallegranza,
  • Nè rallegranza senza fino amore.
  • Ragion è, chi venir vuole a bon porto
  • Della sua disianza,
  • Che in amoranza metta lo suo core;
  • Chè per lo fiore spera l'uomo frutto,
  • E per amor ciò ch'è desiderato.
  • Perchè l'amore è dato
  • 10A gioia e a conforto senza inganno.
  • Che se patisse inganno, fora strutto
  • Lo ben d'amor, che tanto è conservato;
  • Nè fora disiato,
  • Se avesse men di gioia che d'affanno.
  • Tant'è la gioi', lo pregio, e la piacenza,
  • Laond'esce l'onore,
  • E lo valore, e'l fino insegnamento,
  • Che nascon d'amorosa conoscenza,
  • Chè differenza amore
  • 20Non prende da verace compimento.
  • Ma fallimento fora ad acquisitare,
  • Senz'affannare, sì gran dilettanza;
  • page: 483
  • Cà per la soverchianza
  • Vive in erranza quel che s'umilìa.
  • Chi gio'non dà, non può gioia acquisitare,
  • Nè bene amare chi non ha in se amanza,
  • Nè compir la speranza
  • Chi non lassa di quel che più disìa.
  • Perchè serìa fallire a dismisura
  • 30Alla pintura andare
  • Chi può mirare la propria sustanza.
  • Chè di bel giorno vist'ho notte scura
  • Contra natura fare,
  • E traportare'l bene in malenanza;
  • Onde bastanza fora, donna mia,
  • Se cortesìa mercede in voi trovasse,
  • Che l'affanno passasse,
  • E ritornasse in gioia ed in piacere,
  • Chè troppo sofferir mi contrarìa,
  • 40Com'uom, ch'è'n via per gir, che dimorasse
  • E'nanti non andasse
  • Nè ritornasse contra suo volere.
  • Volere aggio e speranza d'avanzare
  • Lo meo cominciamento
  • Per tal convento ch'eo non sia in piacere.
  • E ben volesse a reto ritornare
  • page: 484
  • Contra lo meo talento
  • Nè valimento n'aggia, nè podere.
  • Così mi fere l'amor, che m'ha priso
  • 50Del vostro viso gente e amoroso,
  • Per cui vivo gioioso,
  • E disioso sì, ch'eo moro amando;
  • E ciò, ch'eo dico, nullo dir m'è avviso.
  • Sì m'ha conquiso, e fatto pauroso
  • L'amore, ch'aggio ascoso
  • Più ch'eo non oso dire a voi parlando.
Transcription Gap: pages 485-496 (not translated by DGR)
page: 497
Editorial Note: Although this canzonetta is here attributed to Bonaggiunta Urbiciani, DGR identifies it as the work of Pier Moronelli.
  • Donna amorosa,
  • Senza mercede
  • Per la mia fede,
  • Di me giocate,
  • Com'uomo face
  • D'uno fantino
  • Che gio'li mostra
  • E gioco, e ride:
  • Da poi che vide
  • 10Sua volontade
  • Lo'nganna e tace:
  • Ecco Amor fino.
  • Pur alle noie
  • page: 498
  • Lo fa angosciare,
  • Non li vuol dare
  • Gioia d'amare.
  • Però mal pare
  • Lo troppo fare,
  • Quanto lo mino.
  • 20Sicchè giocando,
  • Posso perire,
  • E mal soffrire,
  • Como l'astore
  • Che pezz'ha è priso
  • E mal guardato,
  • E allora quando
  • Lo va vedere,
  • E per tenere
  • Lo suo Signore
  • 30Trovalo impiso,
  • E diffilato.
  • Donqua, Madonna.
  • Se voi m'amate,
  • Or mi guardate.
  • Di me aggiate,
  • Bella, pietate.
  • Non mi lassate
  • Tanto obliato.
page: 499
  • Se voi, Madonna,
  • 40Ben mi volete,
  • Come dicete,
  • Di ciò son fello,
  • Ch'io pur aspetto
  • Bocca parlando.
  • Ben par che voi
  • Vi dilettiate
  • Di me ch'amate,
  • Como'l zitello
  • Dell'augello
  • 50Va dilettando
  • Finchè l'auccide.
  • Tanto lo tira
  • E poi lo mira,
  • Forte s'adira,
  • E tosto gira,
  • Tralli dell'ira,
  • E va giocando.
  • O avvenente
  • Madonna mia,
  • 60In quella dia
  • Ch'i'mi ci addusse;
  • Li tanti passi
  • Furo a ventura.
  • Ver'è che voi
  • page: 500
  • Veder volea,
  • Ma mi credea
  • Che preso fusse
  • S'io vi guardassi,
  • Per la figura.
  • 70Ma tal si pensa
  • Scaldar che s'arde;
  • Però ben guardi,
  • E non più tardi;
  • Dei dolci sguardi
  • Ben sente dardi,
  • Caldo, e freddura.

  • La mia amorosa mente,
  • Quando voi, bella, sente,
  • Non può in altro pensare,
  • Se non di voi piacente:
  • Tanto siete avvenente,
  • E d'amoroso affare.
  • Però, bella, mi pare
  • Vedere così voi,
  • Come fosse una gioi',
  • 10Ch'ha nome somigliante,
  • Che mi pare davante.
page: 501
  • Pensieri e pensamento,
  • E amoroso talento,
  • M'adobla lo tormento.
  • E poi che m'addormento,
  • Forte mi dispavento.
  • Risguardami la mente,
  • E dicemi, indormente?
  • Dolente, non dormire;
  • 20Levati, a va vedire;
  • Chè nullo amor s'acquista,
  • Se non per dolce vista.
  • Risvegliomi infiammato,
  • Chè al sonno fui tentato
  • D'amor, che mi soddoce.
  • E poi ch'eo fui svegliato
  • Rivolsimi in quel lato
  • Là'nde venìa la voce,
  • E parvemi una luce,
  • 30Che lucea quanto stella;
  • La mia mente era quella,
  • Ch'al sonno mi tentava
  • Di voi, bella, ch'amava.
  • Perdut'ho lo dormire
  • Desiando vedire,
  • Bella, lo vostro viso.
  • page: 502
  • Donqua posso ben dire,
  • Che m'ha fatto infollire
  • Amor, che sì m'ha priso.
  • 40E poi con dolce riso,
  • Quando voi mi sguardate,
  • Così m'alluminate,
  • Che mi torna in dolzore
  • Lo mal, ch'aggio d'amore.
  • Così mi traie Amore
  • Lo spirito e lo core,
  • Madonna, in voi amando,
  • Sicchè lo mio sentore
  • Gli occhi miei di fore
  • 50Mandino voi guardando.
  • Adonqua dico intando,
  • Perchè lo dice Amore,
  • Son quello che lo core,
  • Io che t'alluminai,
  • Ora difendo e or m'hai.
Transcription Gap: pages 503-520 (not translated by DGR)
page: 521
  • Saver, che sente un picciolo fantino,
  • Esser devrìa in Signor che son seguiti.
  • Schifa lo loco, ov'ello sta al dichino,
  • E teme i colpi, i quali ha già sentiti.
  • Chi sì non fa, può perder lo dimino,
  • E li seguaci trovasi periti:
  • Però muti voler chi non l'ha fino,
  • E guardi a'tempi, che li son transiti.
  • Cà pentimento non distorna il fatto:
  • 10Meglio è volontà stringer, che languire:
  • Che contra face, ciò, ch'eo dico, sente.
  • Lo saggio apprende pur senno dal matto:
  • Uom, ch'ha più possa, più dee ubidire:
  • Catel battuto fa Leon temente.

page: 522
Note: Impresso nella Bella Mano.
  • Chi va cherendo guerra, e lassa pace,
  • Ragion è che ne pata penitenza:
  • Chi non sa ben parlar, me'fa, se tace:
  • Non dica cosa, altrui sia spiacenza.
  • Chi adasta lo vespaio, follìa face;
  • E chi riprende alcun senza fallenza
  • E'fra cent'anni si trova verace;
  • Chi ha invidia di se, d'altrui mal penza.
  • Se voi sapeste quel ch'io so di voi,
  • 10Voi n'avereste gran doglienza al core,
  • E non direste villanìa ad altrui.
  • Però ne priego ciascuna di voi,
  • Se avete il mal, tenetelo nel core;
  • Se nol volete udir, nol dite altrui.
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