Rossetti Archive Textual Transcription

Document Title: Biblioteca Scelta di Opere Italiane, Antiche e Moderne: Il Dittamondo di Fazio degli Uberti
Author: Fazio degli Uberti
Editor: Vincenzo Monti
Date of publication: 1826
Publisher: Giovanni Silvestri
Edition: 1
Volume: 176

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page: [i]
Dall' Illmo Sig. Consigliere Rivani.
page: [ii]
IL DITTAMONDO

DI

FAZIO DEGLI UBERTI

FIORENTINO

RIDOTTO A BUONA LEZIONE

COLLE CORREZIONI





PUBLICATE

DAL. CAV. VINCENZO MONTI



NELLA PROPOSTA

E CON PIU' ALTRE.
Editorial Note (page ornament): woodcut of a small, wooden mill in center of page


Il più bel fior ne coglie.

MILANO

PER GIOVANNI SILVESTRI

M. DCCC. XXVI.



Transcription Gap: pages iii-xvi (not relevant)
Transcription Gap: pages [1]-349 (not relevant)
page: 349
Capitolo XXIII

Di Anglia e de' suoi nomi antichi ,

e delle sue maraviglie.
  • ORA si passa nella gran Bretagna ,
  • Alla qual (I) Bruto lo suo nome diede ,
  • Quando contro a' giganti la guadagua.

  • Transcribed Footnote (page 349):

    (I) Forse è più coretto Brito. Cosi anche nel capitolo susseguente.

    page: 350
  • Albïon prima nominar si crede ;
  • Anglïa aprresso da una donzella ,
  • Ch' Anglïa si disse , lo nome procede.
  • Tanto è l' isola grande ricca e bella ,
  • Che vince l'altre che in Europa sono ,
  • Come fa il sole ciascun' altra stella.
  • 10Di molti e grandi ovili largo dono
  • La natura le ha fatto , e più ancora ,
  • Che sicuri da lupi star sen pono.
  • Della gagata pietra ancor si onora ,
  • Di che Solino la natura propia
  • Quivi mi disse , e di che s'incolora.
  • Perle vi sono ancora in larga copia ,
  • Le genti vi son bianche e con bei volti ,
  • Siccome neri e sozzi in Etiopia.
  • Chiare fontane e caldi bagni molti
  • 20Trovammo nel paese , e gran pianure ,
  • E diversi animali in boschi folti.
  • Diverse frutte , anche larghe pasture ,
  • Belle castella e nobili cittadi
  • Adorne di palagi e d'alte mure.
  • Alteri fiumi e grandi senza guadi ,
  • Carne , bïada , pesce assai si trova ;
  • Giustizia è forte per quelli contadi.
  • I' nol vidi, ma tanto mi fu nova
  • Cosa ad udir , e per tutti si avvera ,
  • 30Che di notar , come l' udii , mi giova ,
  • Che fra le altre una isoletta v' era ,
  • Dove con coda la gente vi nasce
  • Corta , qual l' ha un cervo o simil fera.
  • Vero è , che uscito ciascun dalle fasce
  • Propia , le madri senza alcun dimoro
  • Passan altrove, e fuggon quelle ambasce.
  • Non diedi fe', ma fama è tra costoro ,
  • Ch' arbor vi son di tanta maraviglia ,
  • Che fanno uccelli ; e questo è il frutto loro.
  • page: 351
  • 40Quaranta volte ottanta il giro piglia
  • Con dieci fiate quindici , e non fallo ,
  • È il suo girare delle nostre miglia.
  • Quivi si trova di ciascun metallo ,
  • Quivi divota a Dio vidi la gente ,
  • Forte , costante , e schifa a ciascun stallo.
  • Maraviglia non par a chi pon mente ,
  • Se prodezza, larghezza e leggiadria
  • Vi fur , come si dice , anticamente.
  • Tamelide , Norgalles , e Organía ,
  • 50Listenois, Norborlanda, e Strangorre
  • Volsi veder con la mia compagnia.
  • Noi fummo a Londres , e vidi la torre ,
  • Dove Ginevra il suo onor difese ,
  • E il fiume di Tamis che preso corre.
  • Io vidi il bel castel , ch' a forza prese
  • Con gli tre scudi il franco Lancilotto ,
  • L' anno secondo che pa prodezza intese.
  • Vidi guasto e disfatto Camelotto ;
  • E fui là dove l' una e l 'altra nacque ,
  • 60Quella di Corbenich e di Scalotto.
  • Vidi il castello dove Rech si giacque
  • Con la sua Nida , e il petron di Merlino ,
  • Che per maor altrui veder mi piacque.
  • Vidi la landa e la fonte del pino ,
  • Là dove il cavaliero al nero scudo
  • Con pianto e riso guardava il cammino.
  • Io dico , quando il nano acerbo e crudo
  • Dinanzi agli occhi di messer Galvano
  • Battendo il menò via con grande studo (I).
  • 70Vidi la valle , che acquistò Tristano ,
  • Quando 'l gigante uccise allo schermire
  • Traendo di prigion qual v' era strano.

  • Transcribed Footnote (page 351):

    (I) studo Cioè studio.

    page: 352
  • E vidi i campi , ove fu il gran martire
  • In Saglibier , quando rimase il mondo
  • Vôto d' onor , di piacer e d' ardire.
  • Così cercando quell'isola a tondo,
  • Vidi ed udii contar più cose e piue ,
  • Leggiadre e belle a dir , che qui nascondo.
  • Io mi volsi a Solin , e dissi : O tue !
  • 80Se bene ti rammenti , mi lasciasti
  • Del buon Guglielmo e delle rede sue,
  • Ed egli a me : Figlinol , ben ricordasti ,
  • Chè 'l far e il dir hanno i lor punti e tempre ,
  • Che chi prender li sa , fan cosi frutto ,
  • Come il seme che in buona terra assempre .
  • Così quivi rispose al mio construtto ,
  • Appresso incominciò per questa guisa ,
  • Per disbramar il mio desio del tutto ,
  • Come il seguente capitol divisa.
Capitolo XXIV

Tratta dei Re d'Inghilterra infino

ad Araldo.
  • ACCIOCCHÈ il mio parlar più ti diletti ,
  • Farò lo tema mio maggior un poco
  • Venendo , degradando a quel che aspetti.
  • Così , com'hai udiot , con gran foco
  • Nell' arsïon do Troja , e prima ancora
  • Possedeano i giganti questo loco.
  • Bruto , nel temp appunto ch' io dic' ora ,
  • Con più Trojani in quest'isola venne ,
  • Che cacciò quelli , e per signor dimora.
  • 10La sua prosapia lungamente tenne
  • Lo regno poi , ma troppo avrei a dire ,
  • S'io dovessi contar ciò che ne avvenne.
  • page: 353
    Sig. Dittamondo 23
  • E però , tu che leggi , se hai desire
  • Di ciò sapere , guarda l' alta storia
  • Di Bruto , perchè qui nol puoi udire.
  • Lungamente regnaro in tanta gloria ,
  • Altia ne fur signor quei di Sassogna ,
  • Secondo che per milti n' è memoria.
  • Qui non ti conto il danno e la vergogna ,
  • 20Che la isola in quel tempo sofferse ,
  • Perocchè ad altro intender mi bisogna.
  • Ma tanto ti vo' dir che strutte e sperse
  • Vi fur le genti , e lo regno partito
  • In molte parti ner genti diverse.
  • Ed Alis negli anni ch'io t' addito
  • In cantauria perse a far suo regno ,
  • Be fa del corpo cortese ed ardito.
  • Appresso di costui Celin disegno ,
  • Poi Edelberto largo e temperato
  • 30Cortese e franco e di nobile ingegno.
  • In questo temp Agostin fu madato
  • Qui per Ambrogio a perdicar la fede ,
  • Per le cui man costui fu battezzato.
  • Proprio negli anni che 'l mio dir procede
  • Quei di Scozia, d'Irlanda e Nordanibri
  • L'isola tutta convertir si crede.
  • Ma paerchè maolto son confusi i libri
  • Di tanti re quanti v' erano allora ,
  • Convien che da tal meta mi delibr.
  • 40Eran dal dì , che la raosa s' infiora
  • Della luce del Ciel , da quattrocento
  • Anni passati e più sessanta ancora ,
  • Quando Uter-Pandragon con l' argo mento
  • Del profeta merlin signor ne fu ,
  • E tutta l' isola ebbe al reggimento.
  • Seguitò poi il suo figliuol Artù,
  • Lo qual fu largo , franco e termperato ,
  • Quanto alcun altro nel suo tempo più.
  • page: 354
  • Tanto da' suoi fu temuto ed amaato ,
  • 50Che lungamente dopo la sua morte
  • Ch' ei dovesse tornar fu aspettato.
  • Sanza reda rimase la sua corte ,
  • Ma non che 'l regno fosse senza re ,
  • Assai ve n'era d' una e d' altra sorte.
  • D' un' altra schiatta anco gran fama è ,
  • La qual fu prima , e poi che Lodovico
  • Lo imperio in Franza tenesse per seè
  • Armondo fu di questi ch' io to dico ,
  • Ed Eldelfredo tenne il regno appresso ,
  • 60Che del quinto Leon si fece amico.
  • Filosofia amò quanto sè stesso ,
  • Boezio espose , e fece alcun volume ,
  • Buon fu per pace , e fiero in arme adesso.
  • Forte e clemonte e con bello costume
  • Odoardo seguì , e dopo lui
  • Adestano , che fece a Scozia lume.
  • Ed Amondo fu dietro di costui ,
  • Appresso Alfredo , e dappoi Eduino ,
  • Che tolto gli fu il regno per altrui.
  • 70Segui un altro Odoardo , il cui destino
  • Tal fu , che la noverca sua con fraude
  • Morir lo cefe e tolsegli il domino.
  • Ma non crea colui , che regna e gaude
  • Per uccider altrui , che Dio nol paghe ;
  • O con simil percosse o con più caude (I).
  • Non dico più , ma per le mortal piaghe
  • Ch' Everedo gli fe', lo regno prese ;
  • Di che le genti ne fur triste e smaghe.
  • Morto costui il dominio discese
  • 80Ad Odoardo terzo , nel qual pensa ,
  • Che spirito profetico s'accese.

  • Transcribed Footnote (page 354):

    (I) caude Per calde.

    page: 355
  • Costui sedendo realmente a mensa ,
  • Dov' eran molti d' una e d' altra guisa ,
  • Tenea la mente a imaginar sispensa ,
  • E nello imaginar si mosse a risa ,
  • Poi domandato quel perchè ridea ,
  • Ai suoi secreti la cagion divisa.
  • Risi perché in quel punto vedea
  • In ciel montare i sette dormïenti ,
  • 90Che in sul sinistro ciascun si volgea.
  • Cercato poi del ver , furon contenti ;
  • Più cose fece e disse , che a ridire
  • A Dio son belle e divote alle genti.
  • Dopo costui , che santo si può dire ,
  • Rimase Araldo a governare il regno ,
  • Se pon le orecchi a quel che a dire ti vegno.
Capitolo XXV

De'Re d'Inghilterra, che furono da Guglielmo

Lunga Spada fino ad Odoardo sesto.
  • Come udit' hai , due figlinoli ebbe Rollo ,
  • Giglielmo Lunga-spada , e poi Riccardo ,
  • Del qual tu sai , com' io , fino al merollo.
  • Ardito e destro , quanto mai leopardo ,
  • E bel del corpo Guglielmo e del viso ,
  • Sollecito e che al far mai non fu tardo ,
  • Di gran battaglie fece ; alfine ucciso
  • Fu dal conte di Fiandra , n nel suo loco
  • Fuccardo suo figlinol da' suoi fu miso.
  • 10Dopo costui infiammato dal foco
  • Dello Spirito Santo seguì il figlio ,
  • Che giusto visse e ben tra 'l troppo e 'l poco.
  • Al padre in forma e nome l' assomiglio.
  • Appresso di costui rimase reda
  • Roberto Franco , e fu d' alto consiglio.
  • page: 356
  • Seguita ora , che a dir ti proceda
  • Come Guglielmo nato da Roberto
  • Del regno d'Inghilterra si correda.
  • Fortissimo e gentil si vide certo
  • 20Largo , benigno e grazïoso a Dio ,
  • Maestro in guerra e di consiglio esperto.
  • Da Normandia con gran gente partio
  • Incontro Araldo , e lui uccise , e prese
  • Lo regno tutto , e tenne al suo disio.
  • Qui cambiò signoria questo paese ,
  • E sappi che ogni re , che poi son stati ,
  • Do costui solo il suo principio prese.
  • E percheè meno al tempo ch' era guati ,
  • Dico , dal dì che nacque il nostro Amore
  • 30Da mille e sessant' anni eran passati.
  • Vivendo Enrico quearto imperatore
  • Più battaglie e più face costui ,
  • E di tutte acquistò pregio ed onore.
  • Guglielmo rufo seguì dopo lui ,
  • Grande , forte e bel delle sui membra ,
  • Superbo , avaro e micidial d' altrui.
  • Al padre molto del corpo rassembra ,
  • Ma di costumi gli fi più contraro ,
  • Che il foco all' acqua quando sono insembra.
  • 40Tanto ben ebbe, che in arme fu chiaro ,
  • Molte battaglie fece a solo a solo ,
  • Che tutte all'onor suo si terminaro.
  • Ma se fun reo , alfin n' ebbe gran duolo ,
  • Ch' essendo al bosco e seguitando un cervo
  • Ed avendo smarrito ogni suo stuolo ,
  • Ferito a inganno fue da un suo servo
  • D' una saetta , e quivi cadde in terra ,
  • La carne fredda e incordato ogni nervo,
  • Enrico primo appresso il regno afferra ,
  • 50Suo fratel fu , ma al suo padre somiglia ,
  • Che a Dio fu buon e giusto in pace e in guerra.
  • page: 357
  • Stefano appo costui il regno piglia
  • Con molta guerra , e tanto di lui dico ,
  • Che franco fue , e ben se ne bisbiglia.
  • Segui dietro di lui un altro Enrico ,
  • Lo qual , dopo la guerra in Franza fatta ,
  • Passò lo mar col primo Federico.
  • Fu poi Riccardo , e appresso la baratta
  • Grave del mar fu preso nella Magua ,
  • 60Tornando dal Sepolero alla sua schiatta.
  • Costui fu morto , e tanto se ne lagna
  • Giovanni sui fratel , che la vendetta
  • Ne fece tal che ancor par che sen piagna.
  • In far bei doni e guerra si diletta
  • Questo Giovanni , poicheè fu signore ,
  • Ora cacciando ed or fugando in fretta.
  • Bello del corpo e misero del core
  • Arrigo suo figlinol ne venne appresso ,
  • Del qual parlar ma me par un dolore.
  • 70Tanto ben sen può dir , ed io il confesso ,
  • Che da lui nacque lo buon Odoardo ,
  • Del cui valor nel mondo è fama adesso.
  • Costui è quel , che non ebbe riguardo
  • Degli assassin del vecchio (I), e chegli prese ,
  • E che pagò 'l buffon se fu bugiardo.
  • Costui è quel , che oltra mare offese
  • Melechdaer più volte , e che conquista
  • Per la fe' cristïana gran paese.
  • Come un gigante fue del corpo, e in vista
  • 80Grande e fïo , e d' animo si forte ,
  • Che per avversità mai non s'attrista.

  • Transcribed Footnote (page 357):

    (I) Vecchio della Montagna chiamavasi il Capo d'una gente detta gli Assassini, la quale professava a' suoi ordini la più cieca obbedienza. Veggasi la Storia delle Crociate del sig. Michaud , lib. V.

    page: 358
  • Gran tempo regna , e dopo la sua morte
  • Prese il quinto Odoardo la corona ,
  • Che con l' avolo suo fu d 'una sorte.
  • Dico per quello che ancor si ragiona ,
  • Che fu cattivo e di vil intelletto ,
  • Nè mai consiglio volse da persona.
  • Odi gran cuor , che di coprir un tetto
  • Di paglia , intendi , si diceva mastro ,
  • 90E qui talor poneva il suo diletto.
  • A inganno prese il conte di Lancastro ,
  • Quel che ne fece qui ti lascio a dire ,
  • Ma infin non gli lasciò villa nè castro.
  • Così di grado in grado puoi udire ,
  • Che giunto sono ad Odoardo sesto ,
  • Che ora vive largo e pien d' ardire.
  • Di costui già per tutto è manifesto ,
  • Ch'egli è il miglior cristian ch'uom sappia al mondo.
  • Ora ti ho detto , come m' hai richiesto ,
  • 100La schiatta di Gugliemo infino al fondo.
Transcription Gap: 358-[521] (not relevant)
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