Rossetti Archive Textual Transcription

Document Title: Vita e Poesie di Messer Cino da Pistoia
Author: Cino da Pistoia
Date of publication: 1813
Publisher: Niccolo` Capurro
Edition: 1

The full Rossetti Archive record for this transcribed document is available.

page: []
No Image Available Cino da Pistoia levato da un antichissimo Quadretto in tavola

presso delli S.S. Fratelli Taviani Franchini di

Pistoia
Figure: Charcoal engraving of head and shoulders of man in medieval clothes, with turban, three-quarter profile.
page: []
VITA E POESIE

DI

MESSER CINO

DA PISTOIA

NOVELLA EDIZIONE

RIVISTA ED ACCRESCIUTA DALL'AUTORE





ABATE

SEBASTIANO CIAMPI



PISA

PRESSO NICCOLÒ CAPURRO



MDCCCXIII

Transcription Gap: pages 1-61 (not translated by DGR)
page: 62
Note: This is Parte Prima.
LIII.
  • Questa leggiadra Donna ched io sento
  • Per lo suo bel piacer ne l'amlma entrata
  • Non vuol veder la ferita, ch'ha data
  • Per gli occhi al cor, che sente ogni tormento.
  • Anzi si volge di fiero talento
  • Fortemente sdegnosa et adirata,
  • E con questi sembianti è sì cambiata,
  • Ch'io me ne parto di morir contento;
  • Chiamando, per soverchio di dolore,
  • 10Morte, sì come mi fosse lontana,
  • Et ella mi risponde nello core.
  • All'otta ch'odo, ch'e sì prossimana,
  • Il spirito accomando al mio Signore;
  • Poi dico a lei: tu mi par dolce e piana.
Transcription Gap: rest of page (not translated by DGR)
Transcription Gap: pages 63-76 (not translated by DGR)
page: 77
LXVI.
Transcription Gap: top of page (not translated by DGR)
  • O tu, Amor, che m'hai fatto martire,
  • Per la tua fè, di langore e di pianto,
  • Dammi, per dio, della tua gioia alquanto,
  • Ch'io possa un poco del tuo ben sentire;
  • E se ti piace pur lo mio languire,
  • Morir mi farai poscia certo tanto
  • Facendomi tornar sotto l'ammanto,
  • Ove poi piagnerò pene e gioire.
  • Uom, che non vide mai ben, nè sentío,
  • 10Crede, che'l mal sia così naturale,
  • Però gli è più leggier; e così è'l mio:
  • Quella è la via di conducermi a tale,
  • Ch'i'senta'l mal secondo ch'egli è rio,
  • Provando'l suo contrario quanto vale.
Transcription Gap: pages 78-84 (not translated by DRG)
page: 85
LXXV.
  • Io fui'n l'alto e'n sul beato monte,
  • Ov'adorai baciando il santo sasso,
  • E caddi'n su quella pietra, ohimè lasso!
  • Ove l'Onesta pose la sua fronte,
  • E ch'ella chiuse d'ogni virtù 'l fonte
  • Quel giorno, che di morte acerbo passo
  • Fece la Donna de lo mio cor lasso
  • Già piena tutta d'adornezze conte.
  • Quivi chiamai a questa guisa Amore:
  • 10Dolce mio Dio, fa'che quinci mi traggia
  • La morte a sè che qui giace il mio core.
  • Ma poi che non m'intese il mio Signore,
  • Mi dipartiì pur chiamando Selvaggia.
  • L'alpe passai con voce di dolore.
CANZONE XIV.
  • Ohimè lasso! quelle treccie bionde,
  • Da le quai riluceano
  • D'aureo color i poggi d'ogn'intorno;
  • Ohimè la bella ciera, e le dolci onde,
  • Che nel cor mi sedeano,
  • Di quei begli occhi al ben segnato giorno;
  • Ohimè 'l fresco, et adorno
  • E rilucente viso,
  • Ohimè 'l dolce sorriso,
  • 10Per lo qual si vedea la bianca neve
  • Fra le rose vermiglie d'ogni tempo;
  • Ohimè senza meve
  • Morte, perchè 'l togliesti sì per tempo!
  • Ohimè caro diporto, e bel contegno;
  • Ohimè dolce accoglienza,
  • Et accorto intelletto, e cor pensato;
  • Ohimè 'l bello, umíle, alto disegno,
  • Che mi crescea l'intenza
  • D'odiare 'l vile, et amar l'alto stato;
  • 20Ohimè 'l desío nato
  • Di sì bella creanza;
  • Ohimè quella speranza,
  • Ch'ogn'altra mi facea veder a dietro,
  • E lieve mi rendea d'Amor il peso;
  • Ohimè rott'hai qual vetro,
  • Morte, che vivo m'hai morto et impeso.
  • Ohimè, Donna, d'ogni virtù Donna
  • Dea, cui d'ogni Dea
  • (Sì come volse Amor) feci rifiuto;
  • 30Ohimè, di che pietra qual colonna
  • In tutto 'l mondo avea,
  • Che fosse degna in aer darti aiuto?
  • Ohimè, vasel compiuto
  • Di ben sopra natura,
  • Per voltar di ventura
  • Condotto fosti suso gli aspri monti,
  • Dove t'ha chiusa, ohimè, fra duri sassi
  • La morte, che du'fonti
  • Fatt'ha di lagrimar, gli occhi miei lassi.
  • 40Ohimè, Morte, sin che non ti scolpa
  • Di me, almen per li tristi occhi miei,
  • La man tua se mi colpa,
  • Finir non deggio di chiamar ohmei.
Transcription Gap: pages 87-96 (not translated by DRG)
page: 97
Transcription Gap: top of page (not translated by DGR)
LXXXVII.
  • Poi ch'io fui, Dante, dal mio natal sito
  • Per greve essilio fatto peregrino,
  • E lontanato dal piacer più fino,
  • Che mai formasse 'l piacer infinito;
  • Io son piangendo per lo mondo gito,
  • Sdegnato del morir come meschino,
  • E se trovat' ho di lui alcun vicino,
  • Dett 'ho, che questo m'ha lo cor ferito:
  • Nè dalle prime braccia dispietate,
  • 10Nè dal fermato sperar, che m'assolve,
  • Son mosso, perchè aita non aspetti:
  • Un piacer sempre mi lega, e dissolve,
  • Nel qual convien, ch'a simil di biltate
  • Con molte donne sparte mi diletti.
page: 98
LXXXVIII.
  • Naturalmente chere ogn' Amadore
  • Di suo cor la sua Donna far saccente,
  • E questo, per la vision presente,
  • Intese di mostrare a te Amore,
  • In cio che dello tuo ardente core
  • Pasceva la tua Donna umilmente,
  • Che lungamente stata era dormente,
  • Involta in drappo d'ogni pena fore.
  • Allegro si mostrò Amor venendo
  • 10A te per darti ciò, che 'l cor chiedea,
  • Insieme due coraggi comprendendo;
  • E l'amorosa pena conoscendo,
  • Che nella Donna conceputo avea,
  • Per pietà di lei pianse, partendo.
Transcription Gap: rest of page (not translated by DRG)
Transcription Gap: pages 99-109 (not translated by DRG)
page: 110
C.
  • Infra gli altri difetti del libello,
  • Che mostra Dante Signor d'ogni rima,
  • Son duoi sì grandi, che a dritto l'estima,
  • Che n'aggia l'alma sua luogo men bello.
  • L'un è, che ragionando con Sordello,
  • E con molt' altri della dotta scrima,
  • Non fe' motto ad Onesto di Boncima,
  • Ch'era presso ad Arnaldo Daniello.
  • L'altr' è, secondo che 'l suo canto dice,
  • 10Che passò poi nel bel coro divino,
  • Là dove vide la sua Beatrice,
  • E quando ad Abraam guardoò nel sino,
  • Non riconobbe l'unica Fenice
  • Che con Sìon congiunse l'Appennino.
Transcription Gap: rest of page (not translated by DRG)
Transcription Gap: page 111 (not translated by DRG)
page: 112
Transcription Gap: top of page (not translated by DRG)
CIV. RISPOSTA DI M. CINO
  • Dante, io non odo in quale albergo suoni
  • Il ben, che da ciascun mess' è in oblio,
  • E s` gran tempo è che di qua fuggiò,
  • Che del contrario son nati li tuoni;
  • E per le varíate condizioni
  • Chi 'l ben facesse non risponde al fio:
  • Il ben sai tu che predicava Dio,
  • E non tacea nel regno de' Demoni.
  • Dunque s'al bene ogni reame è tolto
  • 10Nel mondo, in ogni parte ove tu giri,
  • Vuolmi tu fare ancor di piacer molto?
  • Diletto fratel mio, di pene involto,
  • Mercè per quella Donna, che tu miri:
  • Di dir non star, se di fè non sei sciolto.
page: 113
Transcription Gap: top of page (not translated by DRG)
CVII.
  • Quai son le cose vostre ch'io vi tolgo
  • Deh, Guido, che mi fate sì vil ladro;
  • Certi bei motti volentieri accolgo,
  • Ma funne mai de' vostri alcun leggiadro?
  • Guardate ben ch' ogni carta io rivolgo,
  • S'io dico il vero, io non sarò bugiadro
  • Queste cosette mie da chi le tolgo,
  • Ben lo sa Amor, dinanzi a cui le sguadro.
  • Ciò è palese ch'io non fu'mai artista,
  • 10Nè ch'opro d'ignoranza per disdegno;
  • Ponghiam che 'l mondo guardi sol la vista;
  • Ma son un cotal uom di basso 'ngegno
  • Che vo piangendo sol con l'alma trista
  • Per un cor, lasso! ch'è fuor d'esto regno.
page: 114
Transcription Gap: top of page (not translated by DRG)
CIX.
  • In verità questo libel di Dante
  • È una bella scisma di Poeti,
  • Che con leggiadro e vago consonante
  • Tira le cose altrui ne le sue reti.
  • Ma pur tra Gioviali, e tra Cometi,
  • Riverscia il dritto, e 'l torto mette avante,
  • Alcuni esser fa grami, alcun lieti,
  • Com' Amor fa di questo e quello Amante.
  • Poi che gli essempi suoi falsi e bugiardi
  • 10Quai presso pon, quai lungi dal Demonio,
  • Debbano star sì come voti cardi;
  • E per lo temerario testimonia,
  • La vendetta de' Franchi e de' Lombardi,
  • Si dorrà, qual di Tullio fece Antonio.
Transcription Gap: pages 115-143 (not translated by DRG)
page: 144
Transcription Gap: top of page (not translated by DRG)
MADRIGALE V.
  • Io mi son dato tutto a tragger oro
  • A poco a poco del fiume, che 'l mena,
  • Pensandone arricchire,
  • E credone ammassar più che 'l re Poro,
  • Traendol sottilmente fra l'arena;
  • Ond'io potrei gioire,
  • E penso tanto a questo mio lavoro,
  • Che s'io trovassi d'ariento vena,
  • Non mi potrìa gradire;
  • 10Però che non è mai maggior tesoro,
  • Che quel, che lo cor tragge fuor di pena,
  • E contenta il disire.
  • Però contento son pure ad amare
  • Voi, gentil Donna, da cui mi conviene
  • Piu` sottilmente la speranza trare,
  • Che l'oro di quel fiume.
Transcription Gap: pages 145-150 (not translated by DRG)
page: 151
Transcription Gap: top of page (not translated by DRG)
CXXIX.
  • Dante, quando per caso s'abbandona
  • Il disío amoroso de la speme,
  • Che nascer fanno gli occhi del bel seme
  • Di quel piacer, che dentro si ragiona,
  • I' dico poi se morte gli perdona;
  • Se poi ella tien più delle duo streme?
  • L'alma gentil, la qual morir non teme,
  • Se tramutar si può 'n altra persona?
  • E ciò mi fa quella, che è maestra
  • 10Di tutte cose, e per quel ch'io sent'anco
  • L'entrata lascio per la ria finestra;
  • Per lei che 'l mio creder non è manco
  • Che prima stato sia, o dentro, o estra,
  • Rotto mi sono ogni mie ossa e fianco.
Transcription Gap: pages 152-161 (not translated by DRG)
page: 162
Transcription Gap: top of page (not translated by DRG)
CXLIII.
  • Vinta e lassa era già l'anima mia,
  • E 'l corpo in sospirar, et in trar guai,
  • Tanto che nel dolor m'addormentai
  • E nel dormir piangeva tutta via.
  • Per lo fiso membrar, che fatto avía,
  • Poi ch'ebber pianto gli occhi miei assai
  • In una nuova vision entrai,
  • Ch' Amor visibil veder mi parìa,
  • Che mi prendeva, e mi menava in loco
  • 10Ov'era la gentil mia donna sola:
  • Davanti a me parea che gisse un foco
  • Da qual parea, che uscisse una parola,
  • Che mi dicea: deh mercede un poco
  • Che ciò mi' spon con l'ale d'Amor vola.
Electronic Archive Edition: 1
Source File: pq4299.c5.1813.rad.xml